
Il Ceppo diventa un ospedale di prossimità
L’antico ospedale del Ceppo, tornato in funzione nel 2020 per far fronte all’emergenza dovuta alla pandemia, diventa ospedale di comunità e sarà il punto di riferimento per tutta una serie di servizi ai cittadini, anche specialistici.
"Questo significa – spiega Anna Maria Celesti (nella foto), presidente della Società della salute pistoiese nonché vicesindaco del Comune di Pistoia con delega alle politiche di tutela e promozione della salute – che i 72 posti letto attivati per le cure intermedie durante la pandemia rimarranno in funzione, perché tra i parametri che prevede l’ospedale di comunità c’è appunto anche la presenza delle cure intermedie. Questo permetterà non soltanto un percorso di continuità assistenziale con l’ospedale San Jacopo, cercando di far arrivare al Ceppo quei degenti non perfettamente guariti dal punto di vista clinico e quindi continuare qui il percorso di cura, ma permetterà anche ai medici di medicina generale e agli specialisti del territorio di poter ricoverare all’interno delle cure intermedie i propri pazienti, per esigenze di terapie o di diagnosi, che a casa non sono possibili, ma che non sarebbe neanche logico il ricovero in una struttura ospedaliera come il San Jacopo".
Il Ceppo diventa dunque un punto di riferimento molto importante, grazie anche alla presenza dei medici di medicina generale, degli specialisti del territorio, dei pediatri di libera scelta, ma anche di altre figure, come gli infermieri e gli assistenti sociali, che troveranno spazi adeguati nei locali dell’antico nosocomio.
"Al suo interno – prosegue Celesti – ci sarà anche la cosiddetta Cot, ovvero la Centrale operativa territoriale, che ha come obiettivo quello di assicurare continuità, accessibilità e integrazione della cura e dell’assistenza e che sarà il punto di accesso e di raccordo di tutti i servizi del territorio. Il cittadino, dunque, potrà rivolgersi direttamente all’ospedale del Ceppo, dove troverà non soltanto le risposte al suo bisogno, ma anche la presa in carico e l’inizio dell’iter che deve intraprendere. Finalmente, dopo averlo detto e auspicato per tanto tempo, non sarà più il cittadino che deve andare in tanti posti diversi l’uno dall’altro per ottenere una risposta o un percorso di cura, ma sarà l’ospedale di comunità che farà sì che il cittadino sia finalmente al centro e gli offrirà tutto ciò che gli serve, per la propria diagnosi e la propria terapia sul territorio".
L’ospedale di comunità del Ceppo, dunque, diverrà il massimo livello di assistenza sociosanitaria e socioassistenziale territoriale, in un percorso di continuità con il San Jacopo. "All’interno del Ceppo – spiega ancora la presidente della Sds – ci saranno tutti gli specialisti del territorio, in particolare sarà presente un percorso donna, all’interno del quale avremo la prevenzione oncologica della mammella e gli altri percorsi di diagnosi delle malattie femminili".
Patrizio Ceccarelli