Il Ceppo e il contenzioso sull’Imu. L’Asl pagherà per i piccoli immobili

La Cassazione conferma l’esenzione per l’ex ospedale. La vicenda risale a più di dieci anni fa

Il Ceppo e il contenzioso sull’Imu. L’Asl pagherà per i piccoli immobili

Il Ceppo e il contenzioso sull’Imu. L’Asl pagherà per i piccoli immobili

PISTOIA

Chiusa la partita ’Imu ex Ceppo’, almeno per l’anno 2013. Con un regolamento dei conti tra Comune di Pistoia e Azienda Sanitaria Toscana Centro che dovrà essere riscritto nei tempi a venire. Il motivo è da ritrovare nella sentenza emessa dalla Corte di Cassazione pubblicata lo scorso 28 giugno.

Da una parte il Comune, assistito dall’avvocato Silvia Ginanni, che chiedeva di riscuotere l’imposta municipale su tutti i fabbricati inclusi nel complesso ‘Ceppo’; dall’altra l’Azienda Sanitaria Toscana Centro, rappresentata dal legale Vittorio Chierroni, che invocava invece per quegli immobili l’esenzione che la norma riconosce laddove le funzioni istituzionali siano mantenute.

A generare il "limbo tributario" un fatto evidente: il trasferimento avvenuto proprio in quell’anno dal Ceppo al San Jacopo. Nel mezzo tutta una serie di ragionamenti tecnici afferenti alle diverse suddivisioni catastali di quello che popolarmente tutti chiamiamo Ceppo, ma che sulle carte risulta essere il risultato di una serie di frazionamenti d’immobili. Adesso ecco infine il "punto" messo dalla Corte, che in sostanza riconferma quanto già stabilito in secondo grado, con la Commissione Tributaria Regionale che nel novembre del 2022 riteneva sussistenti le condizioni di esenzione per l’ex Ceppo, ma non per i più piccoli immobili denominati Il Piloto e via Goldoni (via Matteotti).

La vicenda ha inizio nel novembre 2018, con il Comune di Pistoia che recapita all’Azienda sanitaria un accertamento per il parziale versamento dell’Imu del 2013. Ritenendo la richiesta ingiusta per via di una serie di funzioni ancora insediate in alcuni dei fabbricati ex Ceppo (per i quali la norma prevede l’esenzione dal pagamento della tassa), l’Ausl impugna l’atto e si appella alla Commissione tributaria provinciale. Che, nell’agosto del 2019, accoglie in parte il ricorso. Febbraio 2020, il Comune di Pistoia non arretra e notifica all’Azienda atto di appello davanti alla Commissione Tributaria Regionale Toscana. Si arriva così al novembre 2022, con la pronuncia che riforma il primo grado: l’Imu non era dovuta per l’intero ex Ceppo, ma solo per una porzione minima di immobili ritenuti quindi "non esenti" dall’imposta. Non finisce qui.

Il Comune di Pistoia invoca la Cassazione nel novembre 2022 e l’Azienda sanitaria si "prepara" a resistere nel giudizio. Un anno e mezzo dopo ecco la pronuncia. Che dovrà tradursi nel versamento di una somma (ancora da calcolare, ma comunque non così ingente come prospettato dai peggiori scenari) da parte dell’Ausl Tc nelle casse del Comune di Pistoia. Intanto restano da sanare anche le situazioni tributarie relative agli anni 2014, 2015 e 2016, per i quali i contenziosi sono già aperti. Con esiti che non necessariamente potrebbero ricalcare quelli valsi per il 2013. La questione Imu degli ex ospedali era esplosa anche nella vicina Prato, dove il nuovo Santo Stefano è nato proprio nel 2013. Qui la Corte di Cassazione, nella stessa seduta, ha invece stabilito che l’Ausl Tc dovrà versare due milioni di euro al Comune per regolarizzare le posizioni degli anni 2014 e 2015.