REDAZIONE PISTOIA

Il codice rosa al San Jacopo. Già 61 vittime, aggredite proprio da chi è loro vicino

I dati del 2023 fino a ottobre. In 47 casi la denuncia non è stata immediata. Significativi anche gli accessi di bambini e anziani per maltrattamenti.

Violenza sessuale, sospetti abusi, aggressioni fisiche, persino violenza in gravidanza ma anche episodi di violenza assistita da minori. Una macabra lista che, è questo il dato doloroso, fotografa le motivazioni che portano le vittime di violenza al pronto soccorso del San Jacopo, nel percorso dedicato Codice rosa.

I numeri non fanno che aumentare la sofferenza, con un totale di 61 casi presi in carico dal nostro ps dall’inizio dell’anno al 15 ottobre scorso. Andando a tracciare il profilo dell’utente che accede per l’85% si tratta di donne, per il 15% di uomini.

Età media 41 anni, nazionalità prevalentemente italiana (67%) e stretto rapporto tra aggredito e aggressore: nel 94% dei casi l’aggressore maschile è una persona conosciuta. Dei 61 casi, 47 hanno esitato con la denuncia in Procura. Ma c’è anche la fascia cosiddetta debole della popolazione ad entrare nella triste casistica. Dall’inizio dell’anno a oggi sono stati ben undici i bambini e gli adolescenti ricoverati nella pediatria di Pistoia per violenza sessuale (un caso), incuria (quattro), azioni suicidarie (due) e maltrattamento (quattro). Frequenti accessi in pronto soccorso per la riacutizzazione di patologie croniche negli anziani costituiscono un campanello d’allarme, con aumentata frequenza di episodi di violenza – fisica, psicologica - sugli anziani. Solo il 15% degli anziani riesce però a chiedere aiuto e sono gli operatori sanitari (geriatri e infermieri) e i medici di famiglia che riescono a intercettare i segnali e attivano gli interventi. I dati sono emersi nel corso di una tavola rotonda dei referenti del Codice rosa promossa al San Jacopo dalle direzioni sanitaria e infermieristica in collaborazione con Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere). Fondamentale l’impegno e l’empatia degli operatori coinvolti che spesso riescono a cogliere gli indizi più nascosti che denunciano episodi di violenza. A loro sono andati i ringraziamenti della direttrice sanitaria e ospedaliera Lucilla Di Renzo, di Silvia Mantero, Fabio Pronti e David Nucci, rispettivamente direttrice di zona, direttore della struttura infermieristica di Pistoia e presidente Opi. Presente anche Severina Romano, vice commissario di polizia, che ha sottolineato l’elevata qualità del lavoro svolto in ospedale.

Linda Meoni