Il Comitato dei Residenti di Vicofaro non ci sta e torna ad attacare l’opportunità della sopravvivenza del centro di accoglienza per migranti gestito da don Biancalani. A inasprire gli animi è stato anche l’arresto di uno degli ospiti, accusato di aver tentato di violentare una ragazza.
"Dobbiamo fare i complimenti a Don Biancalani, che è davvero bravissimo a ribaltare la realtà dei fatti a suo favore – scrive il Comitato –. In sostanza la notizia secondo lui sarebbe che grazie all’intervento di due dei suoi ospiti una ragazza sarebbe stata salvata da un tentativo di violenza. Non abbiamo sentito da parte sua una sola dichiarazione di condanna per il responsabile dell’aggressione. La sua unica preoccupazione sembra essere la difesa a oltranza del suo centro di accoglienza e della sua persona, incurante dei problemi che ha provocato, rendendo invivibile un intero quartiere. La notizia vera comunque è la sua ammissione che nel centro sarebbero ospitate persone pregiudicate, e condannate per reati gravi, nonché affette da gravi problemi mentali. In sostanza, potremmo dire che vivere in questo quartiere è come abitare accanto a una prigione dove i detenuti sono liberi di uscire senza nessuno che controlla".
Ma a preoccupare una parte dei residenti è anche il progetto di sviluppo del centro di accoglienza. "Apprendiamo con stupore che ci sarebbe stata una riunione alla presenza del vescoco, monsignor Tardelli e il vicario don Cristiano D’Angelo nella quale si sarebbe discusso, secondo le parole di don Biancalani, di creare una rete tra le diocesi, per estendere il modello pistoiese. Secondo il parroco quello pistoiese si candida a essere un modello quantomeno esportabile e condiviso, tanto da richiedere un investimento in termini di risorse. Onestamente alla luce dei risultati ottenuti, dubitiamo molto che Vicofaro possa essere ritenuto un modello di successo esportabile in altre realtà. Aspettiamo una replica in proposito da parte di monsignor D’Angelo, che reputiamo persona seria e razionale. Rivolgiamo un appello a tutte le istituzioni affinché vengano presi provvedimenti al più presto per garantire la sicurezza dei residenti del quartiere, nonché delle persone ospitate a Vicofaro prima che avvenga l’irreparabile".