REDAZIONE PISTOIA

Il Consorzio difende i lavori: "Per gli argini spesi 48 milioni". La critica: "Fossi mai ripuliti"

Duro scontro nell’assemblea pubblica a Quarrata. Il presidente Bottino: "Investimenti fatti". Il sindaco Romiti: "Non possiamo mettere soldi su strade provinciali". I cittadini lamentano danni.

Il Consorzio difende i lavori: "Per gli argini spesi 48 milioni". La critica: "Fossi mai ripuliti"

Clima rovente nell’assemblea pubblica di venerdì sera per parlare di cause e danni dopo l’alluvione nel territorio di Quarrata all’auditorium della Banca Alta Toscana di Vignole, organizzata da Legambiente Quarrata. A rispondere sotto il fuoco incrociato delle domande di oltre 200 persone che affollavano la sala il presidente del Consorzio Ombrone Medio Valdarno Marco Bottino e il sindaco di Quarrata Gabriele Romiti. Presente anche Alessio Bartolomei (assessore all’Assetto idrogeologico del Comune di Pistoia). Assenti invece i rappresentanti dell’Associazione vivaisti invitati per il loro coinvolgimento sui terreni alluvionati. E’ toccato a Daniele Manetti presidente di Legambiente Quarrata, gestire gli interventi infuocati dei cittadini che hanno avuto danni incalcolabili. Tanti gli interrogativi sulla rottura dell’argine dello Stella, che ha inondato Catena. Da parte dei residenti il dubbio che i lavori al Ponte Torto, di competenza della Provincia e in corso ancora ai primi di novembre e quelli del Consorzio direttamente sull’argine, ne possano in qualche modo aver creato le condizioni.

"Abbiamo realizzato una rampa e una specie di piattaforma per permettere ai nostri mezzi di salire e girare ma ciò non ha influito sulla rottura. Stiamo valutando alcune possibili cause, - sono state le risposte di Bottino – come il modesto spessore, il materiale soggetto a erosione degli argini e la troppa promiscuità tra corpo arginale e abitazioni". I residenti di Olmi, Casini, via Brana e del Falchero hanno poi ricordato le alluvioni ricorrenti. "C’è già il progetto per la cassa d’espansione da 20mila metri cubi al confine con Quarrata", ha chiarito Bartolomei, che alla domanda su quella all’ex campo di volo ha risposto che: "sarà un’opera molto più grande e costosa con un volume di invaso oltre 650mila metri cubi e che servità per l’Ombrone. Ma quella – ha aggiunto Bartolomei - non avrebbe salvato Quarrata da questa alluvione". Tuttavia, secondo Daniele Manetti "mantenere bassi i livelli dell’Ombrone permetterebbe poi agli altri torrenti di sfogarvi le loro acque". Sul piatto delle proteste rivolte al sindaco la mancata pulizia dei fossi lungo la Statale, pieni di vegetazione e rifiuti.

"I Comuni non possono spendere soldi su strade di competenza delle Province, sarebbe danno erariale – ha ribadito Romiti - ma le Province sono in difficoltà da quando lo Stato gli ha tagliato i finanziamenti". Legato all’esondazione del Fermulla in città e dell’Impialla a Valenzatico il problema dei torrenti e sentieri del Montalbano che sono usciti dal loro letto. Solo poche ore prima dell’assemblea Marco Bottino con alcuni responsabili del Cbmv e del Genio Civile, avevano partecipato nella sala consiliare del Comune di Quarrata alla seduta della Commissione congiunta richiesta dal gruppo Lega Salvini, sempre relativa alle cause e alla prevenzione delle alluvioni. "Su questo territorio in 5 anni sono stati investiti oltre 48 milioni di euro, In un’area estremamente urbanizzata" ha dichiarato Bottino. "Pur riconoscendo l’eccezionalità di questo evento meteo, ho fatto presente che sul reticolo del Montalbano tranne rari tagli selettivi, i fossi a monte del Fermulla di competenza del Consorzio non sono mai stati puliti. Durante l’alluvione sono usciti dall’alveo non percorribile dall’acqua, portando a valle tronchi, sassi e terra – ha riassunto poi Irene Gori di FdI la discussione in commissione - Al mio "perché questa trascuratezza?" mi è stato risposto che non ci si può accedere con i mezzi meccanici. Gli sfalci o le puliture d’alveo a mano sono troppo faticosi? E in bolletta c’è scritto ai cittadini che non ci passerà mai a pulire? Sul perché non sia mai stato fatto ammodernamento della Briglia a bocca tarata di Tacinaia non ho avuto risposta – Prosegue Irene Gori – Infine, dove ha rotto il Fermulla, c’erano tane di nutrie che il Consorzio ha chiuso a gennaio con ballini di yuta. In primavera e estate non è stato eseguito il ripristino arginale - ha concluso la consigliera - mi è stato risposto che prima dovevano catturare le nutrie".

Daniela Gori