ALESSANDRO BENIGNI
Cronaca

Il Consorzio Orange va: "Il momento è propizio. L’obiettivo? 50 aziende"

La nostra intervista al presidente della neonata realtà, Stefano Campanella "Ci siamo ispirati al Consorzio del basket: con loro costruiremo delle sinergie. Siamo a quota 30, presto saliremo. Lavoriamo già per la prossima stagione".

Stefano Campanella con Sergio Iorio,. patron della Pistoiese

Stefano Campanella con Sergio Iorio,. patron della Pistoiese

Se son rose, fioriranno. E in questo caso, saranno rose arancioni. Cresce bene, con grande entusiamo, il Consorzio Orange, neonata realtà che si prefigge l’obiettivo di mettere insieme gli imprenditori locali (e non) appassionati di Pistoiese, sostenendo il club e creando nuove opportunità di business per le aziende. Ne abbiamo parlato con il presidente Stefano Campanella, chiamato a guidare questa ’fase di lancio’ (almeno fino alla prima assemblea) insieme al vice Fabio Dani e ai consiglieri Leonardo Poli e Sandro Barontini.

Campanella, come procede l’avventura?

"Molto bene, l’atmosfera è positiva e c’è gran voglia di fare, chiaramente con più di uno sguardo già alla prossima stagione. Siamo partiti velocemente per questioni burocratiche, poi il primo meeting con gli imprenditori che sapevamo già essere interessati al progetto e adesso, il 10 aprile alle 18 all’auditorium di Banca Alta Toscana a Vignole, abbiamo organizzato il primo incontro di presentazione aperto a tutti. Al ora siamo una trentina di aziende, ma da quello che captiamo in giro il numero potrebbe salire velocemente".

Il prossimo obiettivo?

"Raggiungere quota cinquanta in vista della prossima stagione potrebbe essere un target realizzabile. Vedremo, dipenderà anche dai risultati sportivi, Ma, al di là dei numeri, quello che per noi conta è avvicinare imprenditori pistoiesi alla Pistoiese. Offrendo loro, al tempo stesso, nuove opportunità in termini di relazioni e business".

Da sponsor a consorziato, cosa cambia?

"La nostra realtà nasce per dare opportunità anche alle aziende più piccole di dare un contributo tangibile, facendo rete tra loro anziché muoversi con delle sponsorizzazioni individuali, più adatte alle esigenze dei grandi player".

E rispetto alla vecchia Holding arancione?

"Soggetti diversi per finalità diverse. La Holding era nata sul finale di un’altra avventura, il Consorzio arriva quasi all’unisono con la presidenza Iorio, che peraltro ne rappresenta il motore principale".

Come funziona il Consorzio?

"Dopo il primo versamento d’ingresso di mille euro, una tantum, da riversare nel capitale sociale, i consorziati possono sottoscrivere una quota annuale di vario taglio: si va dai mille euro ai diecimila. In cambio, proporzionalmente, la Pistoiese offre dei benefit che spaziano dallo stadio al merchandising fino a servizi e iniziative".

Non è un segreto: vi siete ispirati all’esperienza virtuosa del Consorzio Pistoia Basket City.

"Assolutamente si. Una realtà bella e solida: speriamo di poter raggiungere risultati altrettanto importanti".

Ci potrebbero anche essere delle sinergie?

"Certo. In parte già ci sono: Il consorzio del basket è parte di quello del calcio e viceversa. Inoltre molti imprenditori fanno parte sia dell’uno che dell’altro. Al netto delle differenze che ci possono essere tra le due realtà, lavoriamo per un avvicinamento costante. L’unione fa la forza, del resto".

E magari, insieme, potreste dare una spallata all’eterna diatriba cittadina calcio-basket...

"Andiamo in quella direzione. I tifosi sono maturi, il momento è positivo. In fondo siamo tutti pistoiesi, no?"

E tutti tifosi. Come vede quindi la Pistoiese di Iorio?

"Quanto fatto dal presidente parla da solo: in estate c’erano solo macerie, ma lui aveva già un progetto avanzato in mano. Ci ha messo tanta passione, ha investito tantissimi soldi. Poi la serie D, si sa, è un campionato complicato. E noi abbiamo avuto qualche fisiologico inciampo. Vincere alla prima sarebbe stato bellissimo, ma guardando alla situazione in cui ci trovavamo un anno fa, vivere il momento che stiamo vivendo rappresenta già un grande successo".

Alessandro Benigni