Un gesto concreto di solidarietà che si è reso possibile grazie all’impegno messo da La Nazione e dai suoi lettori, che in questi mesi hanno seguito con apprensione le sorti delle imprese e delle famiglie duramente colpite dai danni dell’alluvione dello scorso 2 novembre. Si è svolta ieri, nella sede fiorentina del giornale, la cermonia di consegna della raccolta fondi per i territori colpiti dai danni del maltempo. Un primo significativo impegno verso le nostre comnità. Esprime gratitudine verso La Nazione la dottoressa Giovanna Cobuzzi (nella foto), amministratrice del Condominio Croce Rossa che riunisce 25 aziende della zona industriale di Montale duramente colpita dall’alluvione in seguito alla rottura dell’argine del torrente Agna del 2 novembre scorso. "Le aziende del condominio hanno molto gradito il contributo de La Nazione - dice Cobuzzi – innanzitutto perché è un importante segnale di attenzione verso la loro situazione e poi perché è al momento l’unico aiuto che è arrivato dall’esterno, questi soldi vanno ad alleviare i gravissimi danni subiti dalle infrastrutture comuni del condominio, quelle che servono a tutte le aziende". I 15mila euro arrivati da La Nazione serviranno al ripristino del gruppo di pompaggio (o gruppo di spinta) dell’impianto antincendio, una delle infrastrutture indispensabili per tutte le aziende e che è stata fortemente danneggiata dall’alluvione.
Sono state danneggiate anche molte altre infrastrutture, come le fognature e le strade interne alla zona che è di proprietà condominiale e non di proprietà comunale e il cui ripristino grava quindi totalmente sulle aziende appartenenti al condominio Croce Rossa. Una stima approssimativa dei danni subiti dalle infrastrutture condominiali è di oltre un milione di euro ma in questo momento si sta cercando di individuare gli interventi minimi indispensabili da compiere e tra questi c’è senz’altro l’impianto antincendio e il suo centro propulsivo che è la sala contenente le pompe che inviano l’acqua, attraverso delle tubazioni, agli idranti presenti nelle singole ditte.
Le spese per i servizi condominiali si sommano poi, per ciascuna azienda, a quelle, enormemente pesanti, per i danni subiti da ogni singola impresa. L’entità dei danni non è uguale per tutte le ditte ma si misura, per ciascuna di loro, in termini di milioni di euro. Le imprese hanno sostenuto spese anche per ripulire i capannoni dal fango e sono state costrette a ricorrere a finanziamenti bancari per ricomprare le macchine necessarie alla ripresa dell’attività. Molte hanno ripreso la produzione, sia pure con grande fatica, ma ce ne sono ancora alcune che hanno i dipendenti in cassa integrazione. Il fango e le pietre che dal letto dell’Agna hanno travolto i capannoni della zona sono stati ormai rimossi (circa 40mila tonnellate di materiale trasportati dal genio civile) e anche migliaia di tonnellate di rifiuti sono stati portati via da Alia.
La strada principale, che corre lungo l’argine dell’Agna, è però ancora chiusa al traffico anche se i mezzi delle ditte vi accedono così come nella viabilità interna di proprietà condominiale. Di ristori ancora neanche l’ombra , finora le aziende hanno dovuto riprendersi con le loro forze. Oltre agli aiuti per i danni subiti, chiedono la messa in sicurezza dell’argine del torrente Agna.
Giacomo Bini