
Il deficit infrastrutture "Siamo fermi a 40 anni fa Così le sfide del futuro diventano più difficili"
La tradizione è quella che getta le basi per la forza industriale che caratterizza il territorio pistoiese da decenni e, grazie a questo aspetto, si possono affrontare con maggiore coraggio e determinazione le sfide del futuro. E’ su questi temi che si è basato l’incontro di ieri, nella sede di Confindustria Toscana Nord di piazza Garibaldi, fra l’associazione di categoria ed il Rotary Club di Pistoia – Montecatini Terme "Marino Marini" che è guidato, in questo momento, da Lucia Ghieri, amministratore delegato della Mgm di Serravalle Pistoiese, una delle principali realtà imprenditoriali con caratura internazionale della nostra provincia. "La nostra carenza primaria è quella legata alle infrastrutture moderne – afferma Daniele Matteini, presidente di Confindustria Toscana Nord – visto che siamo fermi a 30-40 anni fa: le promesse sono state fatte un po’ da tutti i politici ma la sostanza dei fatti è ben diversa. Solo con questo passo in avanti legato alla terza corsia della A11, al raddoppio ferroviario ed alla pista dell’aeroporto di Peretola, si può rendere ancora più attrattivo questo territorio che, nonostante uno sviluppo notevole dell’industria, è indietro di almeno dieci anni rispetto ad altre zone nazionali ed europee". Uno sguardo d’insieme della filiera produttiva è fondamentale per capire le dinamiche e le peculiarità in termini occupazionali e di investimenti. "E’ giusto rendere merito al nostro passato – prosegue Matteini – ma senza timore ad affrontare il futuro e questo andrà fatto se sapremo puntare su innovazione, digitalizzazione e formazione e, dal ruolo di presidente del distretto ferroviario, dico che la nostra industria ha una spiccata propensione verso questi fattori. Nonostante questo, però, non bisogna sentirsi appagati visto che siamo una "macchina sempre in movimento" per di più dopo gli anni di pandemia". L’ulteriore problematica per gli imprenditori, oltre alle infrastrutture, è quella relativa alle risorse umane. "Il calo demografico si inizia a far sentire – conclude il presidente Daniele Matteini – perché per le aziende è sempre più difficile trovare giovani per incarichi altamente specializzati e, adesso, scarseggiano anche altri profili: è un aspetto che per il futuro ci preoccupa in maniera notevole". Al convegno erano presenti i massimi vertici locali del Rotary Club, con in testa il Governatore del distretto 2071 della Toscana Nello Mari, ed anche esperti del settore come il professore Giorgio Ricchiuti dell’Università di Firenze ed il docente dell’ateneo di Pisa, Vincenzo Zarone, che insegna economia aziendale. "Fare gli imprenditori è uno dei mestieri più belli del mondo – afferma Lucia Ghieri, presidente del Rotary Club Pistoia-Montecatini – e dalle crisi se ne esce essendo più bravi. Si affrontano le sfide perché, per un certo qual modo, siamo eroici e con un po’ di forza e di coraggio possiamo davvero portare le nostre eccellenze in tutto il mondo. Oggi la problematica maggiore è quella della manodopera che manca, oltre al fatto che tante persone non vedono le aziende come un impiego sicuro con possibilità di sviluppo futuro".
S.M.