Il destino della carta. Archivi trasferiti per mancanza di spazi: "Questione urgente"

Lo studioso Ottanelli invoca una riflessione pubblica per settembre. Materiale trasportato a Bientina, con una spesa di circa centomila euro.

Il destino della carta. Archivi trasferiti per mancanza di spazi: "Questione urgente"

Il destino della carta. Archivi trasferiti per mancanza di spazi: "Questione urgente"

Nel "mucchio di carta" molti periodici, quotidiani e miscellanee vecchi oltre un secolo, alcuni appartenenti al Fondo Chiti (nel quale si ritrovano documenti di storia toscana oltre che pistoiese), altri al Fondo dell’Istituto Francese. Poi la quasi totalità del Fondo Convento di Giaccherino consistente in volumi a carattere prettamente religioso risalenti al 1500 e 1600 cui molto studio e impegno tra l’altro dedicò il professor Stefano Zamponi, scomparso appena un mese fa. Un "mucchio di carta" che da qualche tempo ha lasciato Pistoia destinazione Bientina. Per quanto? Fino al 2025, intanto. Ma quanto accaduto stavolta potrebbe in realtà essere il primo episodio di una serie che rischia di essere lunghissima. Perché il problema ormai palese è uno: manca spazio per la carta. Non ci sono cioè luoghi idonei ad accogliere collezioni spesso rare, certamente preziose in quell’opera di conservazione di memoria collettiva. "Quel materiale – spiega lo studioso e ricercatore Andrea Ottanelli (foto) che ci ha illustrato la consistenza delle collezioni – veniva consultato abbastanza regolarmente dalla comunità degli studiosi. Zamponi in particolare, a quello appartenente al fondo di Giaccherino, dedicò studi molto approfonditi. Non ne conosco personalmente la consistenza, ma proprio per quel gran lavoro di ricerca mi risulterebbe essere un fondo piuttosto importante. A prescindere dalla situazione contingente, a Pistoia esiste certamente un problema generale di spazio destinato ad archivi e biblioteche.

"Molti sono gli studiosi in possesso di fondi librari stupendi per i quali oggi non sussiste un problema di dispersione, ma che è assai probabile possa presentarsi in futuro. Circa un mese e mezzo fa con Petracchi abbiamo sollevato la questione al sindaco. Ecco, sarebbe opportuno già a settembre aprire una riflessione pubblica su questo. La questione riguarda tutti, riguarda la città perché ‘archivio’ significa ‘memoria collettiva’". La vicenda è esplosa nell’autunno scorso quando, diventata realtà la vendita delle ex scuole Leopoldine dal Comune al Ministero della Cultura, si è reso necessario sgomberare quei locali che fino ad allora erano impiegati ad archivio della Forteguerriana. Ma l’intervento di trasloco non è banale. Il materiale (si parla di 2.500 metri lineari di documentazione) è sotto la sorveglianza della Sovrintendenza. Tutto sembra sia accaduto nel settembre del 2023, almeno secondo la ricostruzione approdata in consiglio comunale con una mozione – poi respinta - della consigliera Tina Nuti (Civici e Riformisti), in una serie di passaggi che si concludono nel dicembre 2023 con la decisione di destinare quei documenti a Bientina, in una struttura che gode del benestare della Sovrintendenza. Le spese, sempre secondo la mozione, ammonterebbero a 72mila euro per lo sgombero, più 20mila euro all’anno per la custodia.

"Stiamo parlando di materiale per il quale non si registravano più di quindici richieste di consultazione all’anno – ha spiegato in consiglio l’assessora al bilancio Margherita Semplici –. Sicuramente occorre ripensare la gestione degli spazi per gli archivi e dovremo anche affrontare il tema delle spese per le conservazioni. Comprendo le sollecitazioni, ma oggi ci stracciamo le vesti per una questione che avrebbe dovuto essere affrontata molto tempo fa".

linda meoni