"Quello che è accaduto nel cortile della parrocchia è indubbiamente espressione di un difficile rapporto di convivenza tra gli ospiti del centro e alcune famiglie residenti nel quartiere. Ma, ciò che molti non vogliono considerare è che la situazione di Vicofaro è temporanea, e che tutto si risolverà non appena le istituzioni ci daranno gli spazi necessari a distribuire un’accoglienza davanti alla quale noi come uomini di chiesa non possiamo tirarci indietro. Riguardo alla scintilla che ha innescato la lite tra uno dei nostri ospiti e una residente, mi riferiscono che sia stato un comportamento tenuto dal ragazzo, ovvero il fatto che abbia urinato davanti al muro della parrocchia, dunque in una zona non riparata e in vista. A tal proposito, voglio solo dire che noi abbiamo appena due servizi igienici ed è comprensibile che possa accadere che siano occupati nel momento in cui servono a più ospiti contemporaneamente".
Commenta così, forse minimizzandolo, l’ultimo episodio di violenza avvenuto nei pressi della canonica don Massimo Biancalani. Ma le reazioni dei residenti e in particolare di coloro che fanno parte del Comitato sono state di altro tono. "Evidentemente don Biancalani continua a raccontare una realtà che non esiste – commenta il presidente del Comitato, Gabriele Rafanelli –. Non c’è nessun esercito di volontari a Vicofaro, gli ospiti sono completamente abbandonati a loro stessi, solo saltuariamente il parroco (che non risiede in canonica) si reca presso il centro di accoglienza. Appare sorprendente poi quanto asserito da Don Biancalani che sarebbe solo una esigua parte dei cittadini a criticare il suo operato. Basta fare un giro nel quartiere e domandare ai residenti cosa pensino del suo centro di accoglienza per smentire queste affermazioni. E la smetta di riferirsi sempre alla politica, il problema non è politico come lui vorrebbe far credere. La verità è che nessuna persona razionale, di destra o di sinistra, può approvare la gestione irresponsabile di questo centro.
Adesso il problema non è più solo igienico sanitario ma anche di sicurezza, sia per gli ospiti che per i residenti – concludono –, come gli ultimi fatti avvenuti dimostrano. La presenza di ospiti affetti da gravi patologie psichiche nonché di soggetti pregiudicati ed agli arresti domiciliari non può che creare i presupposti per il verificarsi di ulteriori gravi episodi".
Evidentemente, a questo punto della situazione, basterà una nuova miccia per innescare uno scontro che potrebbe avere conseguenze ben più gravi di quelle a cui abbiamo assistito finora. Una situazione, dunque, tutt’altro che risolta.
M.V.