Il filone ’pistoiese’. Club verso il fallimento. Nei quattro indagati ecco Jace e Gammieri

L’inchiesta parallela ha portato alla perquisizione nella sede orange. I pm stanno indagando per bancarotta fraudolenta e false fatturazioni. Avanzata la richiesta di apertura della liquidazione giudiziale per l’Us.

Il filone ’pistoiese’. Club verso il fallimento. Nei quattro indagati  ecco Jace e Gammieri

Il filone ’pistoiese’. Club verso il fallimento. Nei quattro indagati ecco Jace e Gammieri

Sono emersi i primi dettagli dell’indagine avviata alla fine del 2023 dalla Procura di Pistoia, condotta dagli uomini della Guardia di Finanza di Pistoia, sotto la direzione dei sostituti procuratori Linda Gambassi e Luisa Serranti. Si tratta di un’inchiesta parallela a quella dei Finanzieri di Venezia, che ha portato giovedì mattina alla perquisizione nella sede dell’Us Pistoiese 1921. Quattro le persone indagate per bancarotta fraudolenta e false fatturazioni: si tratta di Maurizio De Simone, garante del trust Orange, arrestato come noto dall’alba di giovedì; Matilda Jace, amministratrice unica dell’Us Pistoiese e figura legatissima a De Simone, tanto da aver ricoperto ruoli di rilievo anche nel già citato trust inglese; Omar Vecchione, imprenditore di Avellino già agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta di Venezia, ex amministratore della società di servizi Omav (anche se, come evidenziato dagli inquirenti, l’amministratore di fatto era lo stesso De Simone); Antonio Gammieri, commercialista della Us Pistoiese, coinvolto con lo stesso De Simone nell’inchiesta della procura di Avellino su un giro di false fatturazioni per la riscossione del ’bonus facciate’, per una presunta truffa da 15 milioni di euro. Quest’ultimo, peraltro, è il padre di Alessandro Gammieri, ex amministratore della società arancione e figura apicale dell’era Lehmann.

Ma l’aspetto più preoccupante, almeno per quanto concerne le ricadute cittadine, sta nel fatto che Procura di Pistoia ha inoltre avanzato richiesta di apertura della liquidazione giudiziale per la US Pistoiese 1921. Si tratta, in altre parole, di una procedura fallimentare finalizzata a liquidare il patrimonio dell’imprenditore insolvente, ripartendo il ricavato in favore dei creditori sulla base della graduazione dei loro crediti.

L’indagine, che ha avuto un impulso ulteriore nello scorso mese di febbraio, profila l’ipotesi di una collaborazione di più persone al fine di ottenere indebiti profitti ai danni della società. E l’ultima attività svolta è stata appunto il blitz nella sede della società arancione, svolto all’alba di giovedì dal personale del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Pistoia e dagli uomini della Sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura di Pistoia, in coordinamento con la Procura Europea (Eppo) Venezia. Le indagini, coordinate dalla Procura di Pistoia, hanno consentito di ipotizzare condotte illecite volte ad aggravare il dissesto della società calcistica, mediante l’omissione sistematica del pagamento dei debiti tributari e previdenziali e di quelli verso i fornitori e non assumendo iniziative per garantire la continuità aziendale e la copertura delle perdite.

Inoltre, è stata ipotizzata l’emissione di fatture per operazioni inesistenti con riferimento ai rapporti tra una società terza e la Pistoiese, in relazione a prestazioni di servizi presumibilmente non effettuate. Con ogni probabilità si tratta della Omav, che tra il 2022 e il 2023 ha avuto un ruolo di primo piano negli affari legati alla Us Pistoiese. Questo spiegherebbe anche il coinvolgimento tra gli indagati di Vecchione, sebbene l’amministratore di fatto della società di servizi fosse lo stesso De Simone.

Alessandro Benigni