REDAZIONE PISTOIA

Il futuro del Marini La terza via di Leporatti "Occorre recuperare il palazzo del Tau"

Dopo la proposta congiunta di Comune, Regione e fondazione Caript e la fredda risposta arrivata dall’Ente fiorentino guidato da Carnacini parola al Comitato: "Adeguare la sede attuale può accontentare tutti".

Il futuro del Marini La terza via di Leporatti "Occorre recuperare il palazzo del Tau"

Obiezioni e resistenze che al momento sembrano difficili da vincere e superare. Ecco perché per Marco Leporatti del Comitato Nessuno tocchi Marino l’unica strada da battare è assecondare per quanto possibile le volontà della Fondazione Marini di Firenze. Non sulla ‘fuga’ delle opere del maestro verso il capoluogo toscano, ovviamente, quanto sull’utilizzo degli spazi che fino a poco tempo fa avevano messo d’accordo tutti i soggetti coinvolti nella valorizzazione del patrimonio di Marino Marini. E si torna lì dunque per Leporatti, a Palazzo del Tau, il cui recupero non può più essere rimandato. E per più di un motivo. "In primo luogo perché solo restando al Tau possiamo davvero rivendicare al meglio le volontà statutarie e testamentarie della vedova Marini – afferma –, poi perché la Fondazione di Firenze ha pubblicamente più volte rimarcato le responsabilità pistoiesi sul mancato adeguamento dello spazio museale del Tau. Il che mi porterebbe a pensare che sistemato quel Palazzo, la Fondazione possa ritenere assolti i doveri che riguardano la parte pistoiese. In ultimo, torno a ricordare che quel luogo, prima dei guai legati alla messa a norma, aveva messo d’accordo Comune e Fondazione al 1983 a oggi, quindi perché guardarsi intorno?".

Trovate le risorse a quel punto si potrebbe procedere coi lavori di adeguamento e a quel punto sfruttare la disponibilità di Fondazione Caript e Pistoia Musei e trasferire le opere del Tau nelle sedi dell’ente. "Ci fa un enorme piacere constatare l’interessamento della Fondazione tramite Pistoia Musei, a conferma della precedente esposizione del compianto Iozzelli che sulla vicenda si era detto pronto a partecipare. Di questo non possiamo che ringraziare – continua Leporatti –. Così come ci rallegra che tutti questi soggetti pubblici e privati si siano finalmente riuniti, pur se con ritardo, nell’ambito del Comitato promotore del Piano strategico della cultura per parlare di Marini andando nella direzione del dialogo, così come indica chiaramente anche il Consiglio di Stato nel suo recente pronunciamento. La Fondazione Marini dice di esser stata esclusa da questo tavolo? Non parlerò per altri, ma penso che prima di allargare il dialogo occorresse un incontro tra i soggetti del Comitato stesso per mettere a punto una linea comune da presentare poi alla Fondazione fiorentina stessa".

Infine, Leporatti rimarca l’importanza di compiere oggi ‘passi piccoli’ per raggiungere obiettivi importanti: "Io credo che guardare al 2026 proponendo San Lorenzo sia una prospettiva troppo avanzata – conclude –. Occorre guardare all’oggi, a ciò di cui disponiamo. Perciò ribadisco: non si escluda il recupero del Tau, quello era uno spazio che negli anni ha risposto alle esigenze di più genere, esclusivo per il maestro. Perdere uno spazio simile che non ha eguali in città sarebbe davvero un peccato".

linda meoni