GIACOMO BINI
Cronaca

Il futuro dell’inceneritore: "La bonifica a impianto chiuso". Acceso dibattito in Consiglio

La maggioranza ha respinto la mozione del centrodestra che chiedeva di valutare i costi. Il Cis ha predisposto un piano per il ripristino dell’area. La lista civica ne ha chiesto una copia.

La maggioranza ha respinto la mozione del centrodestra che chiedeva di valutare i costi. Il Cis ha predisposto un piano per il ripristino dell’area. La lista civica ne ha chiesto una copia.

La maggioranza ha respinto la mozione del centrodestra che chiedeva di valutare i costi. Il Cis ha predisposto un piano per il ripristino dell’area. La lista civica ne ha chiesto una copia.

Una mozione proposta dal centrodestra per verificare necessità e costi di una bonifica dell’area dell’inceneritore in vista di una futura dismissione è stata respinta dalla maggioranza di centrosinistra perchè che la verifica va fatta, per legge, solo al momento della cessazione definitiva dell’attività e non quando l’impianto è ancora attivo. Il capogruppo del centrodestra Lorenzo Bandinelli, che ha esposto la mozione, ha sostenuto che: "E’ estremamente rilevante se il sito dell’inceneritore debba essere bonificato in caso di dismissione, o anche ammodernamento, e quali siano i costi in vista di una opportuna programmazione economico-finanziaria e anche per rassicurare i cittadini su possibili problemi di salute". L’assessore all’ambiente e vicesindaco Alessio Guazzini ha letto, durante la sua risposta, una nota del Cis in cui si ricorda come, per legge: "Al momento della cessazione definitiva delle attività dovranno essere eseguiti gli interventi necessari a eliminare, controllare, contenere o ridurre le sostanze pericolose pertinenti in modo che il sito, tenuto conto dell’uso attuale o dell’uso futuro approvato, non comporti un rischio significativo per la salute umana e per l’ambiente". Il Cis informa anche che è stato redatto un piano per il ripristino dell’area. "Per fare anche dei saggi su una struttura così importante – ha aggiunto Guazzini – bisogna che quella struttura non sia funzionante". Il sindaco Ferdinando Betti ha ricordato che "cinque o sei anni fa furono fatti carotaggi e analisi nell’area esterna di tutto l’impianto nel piazzale e nelle conferenze di servizi, con partecipazione di Arpat e Asl, furono date delle prescrizioni eseguite dal Cis con un intervento di impermiabilizzazione". Il capogruppo della lista civica Montale Rinasce Sandro Nincheri ha chiesto di avere copia del piano citato dal Cis e di essere d’accordo con la necessità e la fattibilità di definire costi e modalità di una bonifica del sito, ma ha aggiunto anche di "aver perso la speranza" che l’inceneritore sia dismesso".

Bandinelli ha replicato al vicesindaco accusando l’amministrazione di contraddirsi visto che ha affermato qualche mese fa "che l’inceneritore non si poteva dismettere subito anche perché non si conoscevano i costi di bonifica e ora dice che si può fare una valutazione sulla bonifica solo a impianto dismesso. Alla fine della proroga di tre anni più uno arriveremo a dire che non sappiamo i costi per un’eventuale bonifica e ci ritroveremo alla stessa situazione di un anno e mezzo fa, nonostante che dal 2014 si sia votato per la chiusura dell’inceneritore".

Giacomo Bini