REDAZIONE PISTOIA

Il grido d’aiuto del centro città. Commercianti preoccupati: "Aprire la Ztl la sera o è crisi"

Alcuni dei più noti ristoratori raccontano le difficoltà che devono affrontare "Poche persone? Uno dei problemi di Pistoia è lo scarso numero di strutture ricettive".

Si lavora con professionalità e velocità in una cucina di un ristorante

Si lavora con professionalità e velocità in una cucina di un ristorante

PISTOIA"È indispensabile aprire la Ztl in centro storico nelle ore notturne". È questa la risposta condivisa dei ristoratori pistoiesi ai quali viene domandato che periodo stia attraversando Pistoia. Tra i tanti temi emersi, quello delle difficoltà ad accedere al cuore della città è uno dei più ricorrenti e viene indicato da tutti come una priorità assoluta. "Rendere percorribile, nelle ore notturne dei mesi invernali, la zona a traffico limitato è assolutamente necessario – ha detto Francesco Becagli, titolare della Degna Tana –-. Si tratta di un tema ricorrente, che ormai da tempo è in cima all’agenda delle priorità secondo tutti i ristoratori, ma che non è mai stato affrontato in modo opportuno. Non ci si possono inventare soluzioni perchè nessuno ha la bacchetta magica, ma dobbiamo mettere sul tavolo ipotesi concrete. E nel farlo vanno evitate le polemiche, di cui questa città purtroppo è molto appassionata: serve unione d’intenti per provare a rilanciare il centro storico".

Un tema annoso, quello dell’accessibilità al centro storico, che va di pari passo con un calo delle presenze costante nell’arco dei dodici mesi. "Uno dei problemi è lo scarso numero di strutture ricettive in città – ha sottolineato il titolare del Gargantuà, Paolo Boccardi –. troppo poche per permettere a Pistoia di accogliere in modo adeguato chi viene da fuori. Oltre a ciò, anche gli abitanti stessi non sono più innamorati della nostra città come prima. A Pistoia ci sarebbe tutto per poter stare bene in centro, ma stiamo perdendo la vivibilità del centro da parte dei nostri concittadini: occorre ripartire dai pistoiesi. Nel 2025 non si può pensare di lavorare solamente il fine settimana o nei mesi estivi, servono soluzioni immediate per restituire slancio e vitalità ad una città che avrebbe il potenziale per ambire a fare molto meglio di così".

Ad influire in termini sicuramente non positivi, c’è anche l’elevato numero di chiusure di attività, con le serrande abbassate che stanno diventando sempre più frequenti anche a Pistoia. "Sono chiusi tanti negozi di qualità - ha affermato Carlo Malentacchi de La Bottegaia - e questo inevitabilmente ha ripercussioni anche sulle attività ristorative. Ci sono sempre meno incentivi a venire in centro, a maggior ragione se ci sono via intere o quasi con fondi deserti o in vendita. La nostra è una città "scomoda" da raggiungere, perchè non ci sono parcheggi vicini e la Ztl sempre chiusa toglie la possibilità di avvicinarsi alle attività che sono nel cuore del centro. E il rammarico aumenta pensando a realtà come Prato e Lucca, geograficamente molto vicine, che stanno vivendo una fase di ripopolamento. In passato ho già esposto questo problema all’amministrazione, ma non è mai stata una presa una posizione forte in materia, così oggi ci ritroviamo una Pistoia quasi deserta".

Chi ha dovuto "imparare" a conoscere da vicino il centro storico, è Francesco Balloni, titolare del Baldovino. Nella primavera scorsa infatti, a causa dei lavori in Piazza San Lorenzo, l’attività ha traslocato nei locali di Palazzo Cancellieri in Via Curtatone e Montanara."A titolo personale posso definirmi soddisfatto - ha detto Balloni - perchè questi primi mesi sono stati buoni, ma ciò non toglie che ci siano alcune problematiche impellenti da dover affrontare. Su tutte quella dell’apertura della Ztl nelle ore notturne, come avviene in tantissime altre città, un aspetto che mi è stato sottolineato a più riprese anche dalla clientela. Va sottolineato che c’è un impoverimento del tipo di offerta dato dalla chiusura di tanti bei negozi e dall’apertura di altri che guardano più alla quantità che alla qualità. Servirebbe un tavolo di confronto tra le parti in causa, perchè solo con un piano d’azione collettivo potremo provare a risollevare Pistoia".

Michele Flori