REDAZIONE PISTOIA

Il lutto

Presidente del motoclub La Fortezza, salvò la vita di un giovane intrappolato in un furgone in fiamme

Era stato l’anima del Motoclub La Fortezza e l’ultimo dei presidenti prima che chiudesse i battenti, nel dicembre 2020, al termine di una lunga stagione dedicata alla sua grande passione, la motocicletta, condivisa con un gruppo di amici affiatati.

Patrizio Bonacci è morto all’improvviso, nella sua casa di Felceti, vittima, ieri mattina, di un malore fulminante che non gli ha lasciato il tempo di chiedere aiuto. Aveva 68 anni, lascia la moglie Laura e il figlio Simone. Bonacci era un uomo molto conosciuto a Pistoia e oltre. Per molti anni, prima di andare in pensione, era stato titolare della carrozzeria “Patrizio“ che aveva avuto due sedi: la prima alle Fornaci e la seconda a Santomato. Il figlio Simone aveva ereditato la passione del padre per i motori e vende moto nel suo negozio “La cilindrica“ che si trova a Masotti.

Da ieri la camera ardente di Bonacci è allestita alle cappelle del commiato della Croce Verde, in viale Fermi, a Sant’Agostino, dove tutti gli amici de La Fortezza si sono dati appuntamento, profondamente addolorati per la repentina scomparsa di una persona che aveva saputo condurre il Motoclub verso prestigiosi traguardi sia nel pistoiese, che all’estero. Per tutti gli amici motociclisti si è fatto portavoce Annibale Fragnito: "Siamo stati in piena attività fino al dicembre 2020, poi il motoclub ha chiuso e lui è stato il suo ultimo presidente. Patrizio è stato l’artefice di tante gare e di tanti successi con le moto d’epoca, di cui ricordiamo l’evento di Endurance in Franciacorta. Era affiancato soprattutto da Paolo Bargiacchi e da Sergio Quieti. Nei primi anni Duemila gli eventi con le moto d’epoca, soprattutto in Francia, sono stati tanti. Lui è sempre stato un punto di riferimento per il motociclismo pistoiese, con la sua Laverda 750 SFC. Una persona indimenticabile anche per i pregi del suo carattere: era un uomo esuberante, con un cuore grande, sempre disponibile. Se avevi bisogno d’aiuto lo potevi chiamare anche nel cuore della notte".

E’ vero, Patrizio Bonacci aveva il cuore grande: il 25 marzo del 2006 rischiò la vita per salvare quella di un giovane rimasto intrappolato in un furgone incendiato, sulla Porrettana. Tre medaglie di bronzo e un attestato di benemerenza al valore civile furono conferiti a lui e a Raffaele Penta, Leonardo Poli e Ivan Brugnoli, con decreti del Presidente della Repubblica e del Ministro dellInterno.

"Per me un padre, un fratello" lo ricorda in lacrime il cugino Tiziano Fabbri, anche lui appassionato e storico motociclista de La Fortezza e lo ricorda con grande affetto l’altro cugino, Massimo Bonacci. I funerali si svolgeranno domattina, alle 10, nel cimitero della Vergine.

lucia agati