REDAZIONE PISTOIA

Il magistrato Gian Carlo Caselli incanta gli studenti

Grande successo per la giornata dedicata al Bello della legalità

Caselli

Pistoia, 26 novembre 2019 - Grande successo per la giornata dedicata al Bello della legalità firmata dall’associazione G713 che ha portato a Pistoia il magistrato in pensione Gian Carlo Caselli. Ragazzi rimasti ‘di sasso’, durante la mattinata del 25 novembre al teatro Manzoni, quando hanno sentito dire che la nostra città non è immune dalla mafia perché si è infiltrata dappertutto, anche in Toscana, che, anzi, è la prima Regione del centro-nord per numero di arresti con aggravante mafiosa. E poi il discorso è continuato nel pomeriggio in sala Maggiore del Palazzo Comunale, dove Gian Carlo Caselli ha parlato ad un nutrito gruppo di avvocati, magistrati, commercialisti, agronomi, vivaisti e forze dell'ordine per parlare del ruolo della magistratura inquirente, degli avvocati del sistema bancario per la tutela della legalità del cittadino.

Un pomeriggio che ha stimolato i partecipanti a un confronto sul tema dei reati ambientali e agroalimentari, a conoscere gli strumenti a difesa della salute del cittadino e dell’ambiente nell’ordinamento penale italiano e internazionale, ad analizzare la normativa sul tema, con particolare attenzione all’evoluzione legislativa di contrasto alle ecomafie e alle più recenti proposte di modifica del sistema penale in materia - il Decreto Caselli appunto – e a conoscere le principali tecniche di indagine nella lotta alla criminalità ambientale. Accanto al giudice,  il responsabile 'Anti money laundering' del Gruppo Intesa Sanpaolo Emmanuele Di Fenza, il sostituto procuratore del tribunale di Pistoia Luigi Boccia, il tenente colonnello dell'arma carabinieri, comandante del 'Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale' Fernando Baldi e l’avvocato Giuseppe Castelli della camera penale di Pistoia.

«Serve una maggior collaborazione tra banche e Stato per permettere che le normative antiriciclaggio di essere davvero efficaci – ha commentato Di Fenza -. Come non è da trascurarsi una formazione scientifica e informatica degli operatori poiché i nuovi business si fanno online». Non sono mancate le parole di Paolo Borsellino «Parlate della mafia, fatelo alla radio, alla televisione però parlatene», citate dall'avvocato Tamara Corazza Shirley nella sua introduzione ai lavori del convegno, accompagnata dal video realizzato dai ragazzi della scuola superiore Pertini di Palermo con la canzone 'Nella mia città' scritta in onore della ricorrenza della strage di Capaci. Gian Carlo Caselli è stato un magistrato sotto scorta dal 1974 in seguito a preoccupanti minacce di morte e almeno quattro tentativi di attentato subiti e sventati per un soffio. A lui si devono le inchieste che hanno portato allo smantellamento delle Brigate Rosse e di Prima Linea, così come gli innumerevoli successi nella lotta alle mafie. Dopo le stragi mafiose di Capaci e via d’Amelio, che costarono la vita ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, chiede di essere nominato procuratore della Repubblica presso il tribunale di Palermo per mettere la propria esperienza al servizio del Paese. Oggi Giancarlo Caselli è Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. In collaborazione con Stefano Masini ha scritto il libro: 'C’è del marcio nel piatto!' per spiegare come «soggetti senza scrupoli sono pronti a sfruttare, sofisticare, adulterare i prodotti agroalimentari, un giro d’affari trainante per il nostro Paese, di oltre 270 miliardi di euro».

Samantha Ferri