Il mantello rosso di San Jacopo. Il corteo rinnova la tradizione. Poi, la vestizione della statua

I festeggiamenti in onore di San Giacomo il Maggiore, patrono della città, sono entrati nel vivo. Il 25 luglio cerimonia dei Ceri, Messa in Cattedrale, benedizione dei cavalli e Giostra dell’Orso.

Il mantello rosso di San Jacopo. Il corteo rinnova la tradizione. Poi, la vestizione della statua

Il mantello rosso di San Jacopo. Il corteo rinnova la tradizione. Poi, la vestizione della statua

PISTOIA

I festeggiamenti in onore di San Giacomo il Maggiore, patrono della città, entrano nel vivo con la tradizionale vestizione della statua di San Jacopo che si trova sul lato destro del timpano della Cattedrale di San Zeno. La vestizione, a metà tra rito religioso e folklore, è un evento molto seguito sia dai pistoiesi che dai turisti e anche quest’anno sono stati in molti a seguire la cerimonia. Il rito della vestizione è iniziato, come da tradizione, con la Santa Messa nella Basilica della Madonna dell’Umiltà, seguito poi dal corteggio storico che ha preso in custodia il mantello rosso destinato a essere adagiato sulle spalle della statua del Santo.

Il corteo, da via della Madonna, con i figuranti del Comitato cittadino, della Compagnia dell’Orso con musici e sbandieratori, dei rioni Cervo Bianco, Leon d’Oro, Drago e Grifone, ha ripreso il suo percorso lungo via Buozzi, via Cavour, via Roma fino alla Cattedrale in piazza del Duomo dove i Vigili del Fuoco di Pistoia hanno adagiato sulle spalle di San Jacopo il mantello rosso dopo che lo stesso è stato benedetto dall’arciprete Luca Carlesi.

Il mantello rosso vuole ricordare il martirio dell’apostolo Giacomo il maggiore ma c’è anche una leggenda tutta pistoiese che vuole San Jacopo debitore insolvente che prometteva di pagare "A tutto caldo" finendo per non pagare mai facendosi trovare nel mese di luglio con un addosso un mantello di lana rosso. Questo perché, dice la leggenda, prima di darsi alla vita spirituale faceva il sensale di cavalli. Acquistava i cavalli al mercato promettendo al venditore di saldare il debito con il sopraggiungere del caldo, allorché si fosse tolto il cappotto. E quando, in pieno luglio, o sotto il solleone, il venditore si recava da Jacopo per riscuotere il dovuto, lo trovava ancora incappottato e pronto a dichiarare che "l’estate tardava a venire". Una leggenda popolare a cui i pistoiesi sono molto legati e che rispecchia quanto il culto di San Jacopo sia sempre stato diviso tra sacro e profano, la parte religiosa da una parte e quella popolare dall’altra.

La stessa Giostra dell’Orso, che si corre il 25 luglio nel giorno del Santo Patrono, è da sempre una giornata che unisce il rito religioso e la parte più profana. Dalla cerimonia dei Ceri la mattina del 25 luglio, alla Santa Messa in Cattedrale, la benedizione dei cavalli e poi la corsa dove i quattro rioni cittadini si sfidano a colpi di lancia per conquistare il Palio.

Maurizio Innocenti