GIOVANNI FIORENTINO
GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

"Il mio dolore". Il babbo di Sabri ricorda il figlio

"E’ ancora difficilissimo per me ricordare quella giornata. Avevo portato la colazione a mio figlio quella mattina stessa, poi mi...

"E’ ancora difficilissimo per me ricordare quella giornata. Avevo portato la colazione a mio figlio quella mattina stessa, poi mi...

"E’ ancora difficilissimo per me ricordare quella giornata. Avevo portato la colazione a mio figlio quella mattina stessa, poi mi...

"E’ ancora difficilissimo per me ricordare quella giornata. Avevo portato la colazione a mio figlio quella mattina stessa, poi mi telefonarono dicendo che era morto. Non auguro a nessuna famiglia di passare quel che abbiamo passato noi. Cosa è cambiato dalla morte di Sabri? Poco o nulla, purtroppo. Si continua a morire sul posto di lavoro e non è più accettabile".

Alì Jaballah si è profondamente emozionato quando ha ricordato la morte del figlio Sabri. Il padre del giovane operaio tunisino scomparso nel 2021 a Montale, vittima di un infortunio mortale, è stato ospite della Cgil ed è intervenuto a Prato pochi giorni fa durante l’evento di apertura della campagna referendaria in vista dell’8 e del 9 giugno prossimo.

Erano le otto e mezzo della mattina del 2 febbraio 2021 quando il giovane Sabri Jaballah, che aveva 21 anni, perse la vita nella fabbrica Millefili Spa in via Garibaldi, nella zona industriale di Montale. Rimase schiacciato dalla macchina per l’apertura delle balle. Momenti che Alì non ha mai dimenticato.

"Deve finire il tempo nel quale nei luoghi di lavoro si può morire come è successo a mio figlio – ha detto il padre del ventiduenne operaio morto quattro anni fa – se sono stato contattato dall’azienda per cui lavorava? No, sinceramente. La mia è la testimonianza di un dolore. Penso però che ci siano ancora troppe morti sul lavoro. Servono più controlli nelle aziende".

Giovanni Fiorentino