
Le piscine sono universalmente riconosciute come luoghi di divertimento e svago. Per alcuni, però, sono luoghi di lavoro: è il caso di Antonio Martini, da quest’anno responsabile della piscina Il Boschetto di viale Adua. Martini (a destra in foto con Giusti) ha 59 anni e da ben 32 lavora nelle piscine.
Antonio, come ha iniziato?
"Devo dire che è capitato per caso. Da ragazzo iniziai a lavorare come istruttore di nuoto. Mi è subito piaciuto molto, visto che sono un grande amante dello sport. Dopo qualche anno come istruttore mi venne chiesto se volevo passare ad occuparmi della gestione dell’impianto. Accettai anche se ero molto giovane, fu entusiasmante. E la gestione degli impianti non l’ho più abbandonata fino d oggi".
Com’è stato muovere i primi passi in un settore nuovo?
"Ci sono state molte difficoltà all’inizio, ma era solo questione di fare esperienza. Piano piano ho imparato e sono cresciuto insieme ai miei collaboratori". Che doti servono?
"Serve tanta passione per l’ambiente della piscina e dello sport. Serve anche avere il giusto umore, visto che ci si ritrova ogni giorno a contatto con il pubblico. Ma non è solo questo".
Cioè?
"Il mondo della piscina cambia velocemente, così come le novità tecniche. Occorre dunque essere sempre aggiornati e, nel caso, anche pronti ad investire in nuove attrezzature. Inoltre, la piscina ad una certa ora può anche chiudere, ma gli impianti e le vasche hanno sempre bisogno di lavoro, manutenzione, attenzione. Se c’è un problema va affrontato subito sugli impianti, altrimenti si ingrandisce".
La soddisfazione più grande?
"Rendere il lavoro profittevole da sicuramente soddisfazione. Ma la cosa più importante avere clientela molto affezionata che sceglie di venire da te anno dopo anno. Ti fa sentire speciale. E poi è sempre bello essere a contatto con i ragazzi".
Quali doti cerca nei collaboratori?
"L’attitudine nell’avere rapporto positivo con la cliente a seconde di chi si ritrova davanti: bambini, adolescenti, adulti. E poi serve, come per me, l’umore giusto quando si è a contatto col pubblico, l’empatia".
Francesco Storai