I regali di Natale migliori sono quelli fatti col cuore, ma anche quelli diretti allo stomaco sono sempre un piacere. Soprattutto quando a venire impacchettate sono leccornie che solitamente non ci si concede - o serie limitate tanto buone quanto belle- E proprio queste genere di regali saranno in testa alla classifica dei tanti che in questi giorni hanno iniziato a fare acquisti da impacchettare con un bel fiocco da mettere sotto l’albero.Lo shopping natalizio, peraltro, cresce rispetto all’anno scorso. La spesa media pro capite per i regali sarà pari a 207 euro, in aumento rispetto al 2023, quando si era fermata a 186 euro. Tra i regali più amati spiccano quelli a contenuto enogastronomico, seguiti dai doni tecnologici e dai prodotti per la cura della persona. È quanto emerge dall’ultimo report stilato dall’ufficio studi di Confcommercio.
Anche l’indagine sul “sentiment” trasmette segnali positivi: la quota di chi effettuerà regali, sempre rispetto ad un anno fa, passa dal 73,2% al 79,9%, mentre la percentuale di chi dichiara che “quella dei regali di Natale è una spesa che mi piace affrontare” passa dal 40,1% al 44,4%. Scende invece dall’84,1% al 77,1% la quota di chi prevede un regalo di Natale molto dimesso. "Tutte evidenze del fatto – è il commento del presidente di Confcommercio, Gianluca Spampani – che la fiducia dei consumatori si sta progressivamente ripristinando. Sta succedendo per la concomitanza di una serie di fattori: l’inflazione che finalmente sembra allentare la presa, la spinta fornita dalle tredicesime e, più a monte, il rinnovo in senso migliorativo di contratti importanti come quello del commercio. È una dinamica che attendevamo e che si rivela fondamentale: una decisa ripartenza dei consumi è esattamente quello che serve per irrorare il tessuto economico in una fase cruciale dell’anno, generando così benessere condiviso".