
Gli investimenti portano sviluppo, lo sviluppo genera lavoro e il lavoro attira le persone. Un circolo virtuoso che interesserà la zona di Pracchia grazie all’ampliamento della Sorgente Orticaia guidata dall’ad Massimo Puccetti: dopo il via libera del consiglio comunale alla relativa variante urbanistica, l’azienda che produce le acque Silva e Monteverde potrà costruire un nuovo magazzino per lo stoccaggio di bottiglie. Un investimento da circa tre milioni di euro che porterà il Gruppo Puccetti (che si occupa anche di edilizia e movimentazione terra, materie plastiche, cartario e agricoltura) ad assumere 5-6 persone, contribuendo allo sviluppo della Montagna pistoiese.
Puccetti, finalmente l’allargamento della vostra azienda diventa realtà. È soddisfatto?
"Assolutamente si, per noi si tratta di un’opera fondamentale. Coroniamo un percorso iniziato ormai 5 anni fa, con un complesso iter burocratico per ottenere i permessi necessari all’ampliamento. Ringrazio tutte le istituzioni che ci hanno seguito e aiutato. Realizzare qualcosa a breve termine in Italia non è facile, ma con pazienza e determinazione ce l’abbiamo fatta".
Adesso quali sono i tempi di realizzazione?
"Non vogliamo perdere altro tempo: entro fine mese pagheremo gli oneri di urbanizzazione e a settembre partiremo con i lavori. L’obiettivo è completare l’opera entro giugno 2022, ma molto dipenderà da che tipo di inverno affronteremo".
A quel punto procederete con le assunzioni.
"Sarà una logica conseguenza dell’aumento della produzione e delle vendite. Nel 1989 c’erano quattro dipendenti e facevamo tre milioni di bottiglie, adesso siamo in 33 per una produzione annua di 100 milioni di pezzi. Cercheremo nuovi periti elettrotecnici, meccanici e chimici, tutti diplomati. E possibilmente giovani, per ridare vita alla nostra montagna che si sta spopolando per l’assenza di lavoro e servizi: nel nostro piccolo, cerchiamo di invertire il trend".
Le zone montane offrono vantaggi e svantaggi. Per voi la bilancia pende dalla parte dei primi?
"La forza del nostro prodotto è la qualità dell’acqua minerale, che sgorga purissima dalle sorgenti poste a 1000 metri di quota sull’Appennino, quindi la risposta è si. Chiaro che a livello di infrastrutture la situazione non sia semplice: anni fa avevamo valutato il trasporto ferroviario, ma i costi erano altissimi. Comunque le strade sono tenute bene in entrambe le direttrici e nel tempo sono state fatte delle migliorie: francamente non credo sia possibile fare di più".
Se guarda al futuro, cosa vede?
"Il futuro per noi è adesso, con questo investimento da tre milioni di euro per un innovativo magazzino automatico che permetterà di piazzare direttamente il prodotto finito sugli scaffali senza dover operare manualmente con i muletti. Parliamo di tecnologie sfruttate anche nella Gdo, che permettono di aumentare l’efficacia della produzione. Del resto il consumo di acqua aumenta di anno in anno e noi crediamo nel nostro prodotto. Durante il Covid abbiamo tenuto botta, perdendo solo un 5% di fatturato: il forte calo di richieste dal canale Horeca (ristoranti e bar, ndr) è stato parzialmente tamponato dall’aumento degli introiti dai supermercati. Adesso speriamo di poterci mettere tutto alle spalle".
Alessandro Benigni