ANDREA NANNINI
Cronaca

Il "pasticcio" Casetta Pulledrari. Secondo annullamento della gara

Un errore formale potrebbe allungare i tempi e mandare in fumo finanziamenti e riapertura del rifugio. Marmo: "C’è ancora tempo, perchè non ci sono scadenze perentorie". Un’opera da quasi tre milioni di euro.

La festa che si tenne il 24 settembre del 2023 quando tante persone affollarono il prato davanti al rifugio per chiederne la riapertura

La festa che si tenne il 24 settembre del 2023 quando tante persone affollarono il prato davanti al rifugio per chiederne la riapertura

Rischiano di saltare per un errore formale i finanziamenti e la riapertura della Casetta Pulledrari, un rifugio strategico per il turismo montano, chiuso da tredici anni. Nel cuore dei 2234 ettari di bosco della Foresta del Teso c’è, (forse c’era) un piccolo villaggio turistico dal nome Casetta dei Pulledrari, nata come tenuta di proprietà regia: "Destinata alla propagazione di una nuova abetina". Dopo numerosi cambi di gestione di quello che era diventato il punto di accoglienza, e poi di partenza, dei numerosi escursionisti, tredici anni fa rimase senza gestore e le porte si chiusero.

Il 24 settembre del 2023 un buon numero di cittadini si trovarono nel prato per chiedere la riapertura del rifugio. Il 28 ottobre del 2023, nella Sala Coop di Maresca, alla presenza di sindaco, vicesindaco e architetto viene mostrato un progetto: "Con il prospetto finanziato a metà da fondi Pnrr e con il contributo della Regione Toscana – spiegò il sindaco Marmo – siamo in grado di dare inizio ai lavori. Per ultimarli mancano ancora 350mila euro, ma questo non ci spaventa". Infatti il progetto è stato finanziato con 1milione da Regione Toscana, 1 milione e 350 mila dal Fondo Turismo e 350mila da Ucap, l’Unione dei comuni dell’Appennino Pistoiese.

Sembrava tutto a posto fino a che il 24 febbraio scorso, con determina 82, e quindi venerdì 7 marzo 2025, la Provincia di Pistoia ha annullato per due volte consecutive la procedura negoziata per l’affidamento dei lavori, con determina n. 214. Se l’errore non sarà rimediato i finanziamenti potrebbero andare perduti. Alla base dell’annullamento del bando di gara c’è un errore formale, ma sufficiente a generare un pericoloso allungamento dei tempi.

Getta acqua sul fuoco il presidente dell’Ucap Luca Marmo: "Considero i tempi ancora ampiamente sufficienti. I passaggi dovranno essere ancora diversi, ma non essendoci scadenze perentorie, si possono rispettare, senza perdere tempo, ma anche senza eccessivi affanni. Gli aggiudicatari andranno verificati dopo. Tecnicamente l’errore formale c’è stato, ma non dovrebbe incidere sulla realizzazione del progetto. L’errore è stato legato alla tempistica in cui, a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno, è stata cambiata una norma, e questo ha fatto sì che si dovesse ripartire da capo".

Un labirinto di burocrazia in cui ha preso forma, anche se Luca Marmo si mostra tranquillo, il rischio che salti il finanziamento e la riapertura rimanga uno dei tanti sogni irrealizzati.

Andrea Nannini