PISTOIA
Portare nuove aziende, lavoro e tecnologia sul territorio; affiancare il vivaismo alle prese con la transizione ecologica, il risparmio idrico e la riduzione dell’uso dei fitofarmaci; dare visioni strategiche all’economia locale al fine reggere meglio le crisi cicliche. E ancora, riqualificare aree ormai dismesse da decenni, investendo nel verde urbano e creando una cerchia di parchi ben organizzati, accoglienti e collegati fra loro. Sono alcuni degli obiettivi che si prefigge il Piano strutturale approvato a maggioranza dal consiglio comunale di Pistoia, che ha l’ambizione di ridisegnare in una prospettiva di circa 20 anni la città del futuro. Le linee guida del nuovo piano sono state illustrate ieri in conferenza stampa dal sindaco Alessandro Tomasi e dall’assessore al governo del territorio Leonardo Cialdi.
"Erano 20 anni, dal 2004 – ha evidenziato il sindaco Tomasi – che non si faceva un nuovo piano strutturale per immaginare l’evoluzione della città in un’ottica ventennale, quindi siamo contenti del risultato. La nostra città, secondo noi è capace di attrarre investimenti, sia legati ai settori storici, come il ferro-tranviario, dove abbiamo aziende che vorrebbero impiantare qui la loro sede produttiva per stare più vicine a Hitachi, o il vivaismo, che sta correndo con innovazioni verso un’attività ancora più sostenibile, col risparmio idrico e l’abbattimento drastico dell’uso dei fitofarmaci, un percorso, quest’ultimo, che noi vogliamo accompagnare e consolidare. Poi abbiamo aziende del terziario nuovo e dell’informatica che sarebbero interessate ad aprire qui le loro sedi e noi vorremmo accompagnarle in questo percorso, anche per una differenziazione della nostra economia".
A tutto questo, come è stato spiegato, si aggiunge l’attenzione nei confronti del verde urbano, "che prevede – ha spiegato il sindaco – la riforestazione di alcune zone della città e il congiungimento di giardini pubblici e privati esistenti, in modo da creare una cintura verde formata da parchi ben organizzati, molto più accoglienti e ben collegati fra loro". Senza dimenticare le zone collinari e montane, "per sviluppare centri per noi vitali – ha sottolineato Tomasi – , costituiti dalle frazioni, le quali hanno bisogno di interventi per migliorare la qualità della vita degli abitanti e far sì che gli stessi possano continuare a viverci".
Dopo l’avvenuta approvazione del piano da parte del Consiglio comunale, adesso si apre l’iter partecipativo, in cui i cittadini, le associazioni di categoria e i portatori di interesse potranno, in modo trasparente, fare le loro osservazioni, "così che gli uffici e il Consiglio comunale stesso – ha dichiarato Tomasi – possano migliorarlo, per poi essere approvato definitivamente e diventare effettivo. Nel frattempo noi lavoreremo al piano operativo".
Patrizio Ceccarelli