
Il sindaco Piero Lunardi ha confermato che a breve Casalguidi perderà lo sportello bancario
"Si profilano tempi duri per il territorio comunale, Casalguidi in particolare: da quel che ci risulta, la stazione dei carabinieri rischia seriamente di chiudere e di dipendere di fatto da Quarrata. Non solo: nei prossimi mesi il paese dovrà fare a meno anche dello sportello bancario di piazza Gramsci". E’ la denuncia di Silvano Barbasso, consigliere comunale di centrosinistra, preoccupato per la possibile sparizione di due importanti presidi per Casalguidi. Iniziando da quella che prossimamente rischia di calamitare il dibattito politico: l’edificio di via Matteotti che ospita il comando dei militari dell’Arma denuncerebbe infatti alcune problematiche (infiltrazioni e barriere architettoniche, a quanto pare). Ad oggi, il rischio che la stazione chiuda i battenti esiste: in quest’eventualità i carabinieri continuerebbero sì a presidiare il territorio, ma a quel punto farebbero base a Quarrata e non più a Casalguidi. "L’amministrazione ha proposto come sede alternativa per la nuova stazione l’ex-scuola di Cantagrillo – ha proseguito Barbasso – ma ad ora la strada non è percorribile, in quanto l’immobile avrebbe problemi di staticità. E’ stata in alternativa indicata la vecchia scuola materna".
Quali sono dunque le prospettive? A meno che la proprietà dell’edificio attuale sede del comando non provveda in tempi brevi agli interventi di adeguamento richiesti, nei prossimi mesi l’Arma emigrerà altrove. Il sindaco Piero Lunardi, ad ogni modo, non si dà per vinto e conferma l’impegno da parte dell’amministrazione per far sì che questo "altrove" non oltrepassi i confini comunali. "Siamo al lavoro per trovare una soluzione condivisa – ha assicurato il primo cittadino – a breve potrebbero esserci novità positive". Il sindaco ha inoltre confermato la prossima chiusura dello sportello bancario di piazza Gramsci, che dovrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi. "Casalguidi dà ormai la sensazione di aver perso la centralità che aveva – ha concluso Barbasso –, diventando sempre più anonimo e privo di servizi indispensabili per la comunità".
Giovanni Fiorentino