ELISA VALENTINI
Cronaca

"Il progetto Motore è fermo. Si rischia di perdere un milione"

Paccagnini: "Società inadempiente. Abbiamo inviato una diffida"

Sonnj Paccagnini

San Marcello (Pistoia), 28 febbraio 2016 – La favola dello stento, a confronto, è poca cosa. Se si pensa che, dopo la proroga di un anno già concessa dalla Regione sull'utilizzo dei contributi, appena due mesi e mezzo fa pareva che i lavori di ristrutturazione del capannone G di Campo Tizzoro stessero per iniziare. E invece il progetto Motore (Montagna toscana ricerca energie), che dovrebbe trasformare l’area ex Cii in un polo per le energie rinnovabili, è tutt’oggi fermo ai box. Con un ritardo già accumulato di diversi mesi, non solo sui lavori, ma anche in termini progettuali da parte della società consortile Motore, derivante dalla trasformazione dell’Ati di oltre dieci aziende vincitrice del bando. Così il Comune di San Marcello, capofila della cabina di regia e che ha cofinanziato il progetto per circa 100mila euro, ha deciso di ricorrere alle maniere forti.

“Sono furioso – esordisce il vicesindaco, Sonnj Paccagnini – perché la società Motore, per problemi suoi, non ha ancora provveduto a presentare il primo stralcio progettuale, per la ristrutturazione del capannone messo a disposizione dal Comune e che dovrà diventare la sede operativa. Quando, secondo i termini inizialmente fissati, entro settembre 2015 avrebbe dovuto terminare tutti i lavori”. Questi erano stati suddivisi in due stralci: il primo, da circa 250mila euro, finalizzato alla ristrutturazione del capannone: l’altro, il vero e proprio progetto industriale, con l’installazione di un cogeneratore. “La Regione si è già dimostrata sensibile una volta – prosegue Paccagnini – concedendo la proroga di un anno, fino a settembre 2016, della scadenza per i lavori, senza la quale il contributo concesso di circa 1 milione di euro sarebbe andato perduto”.

Ma, visto che i tempi stringono, il finanziamento sarà presto di nuovo a rischio revoca, cosa che spegnerebbe le speranze di una nuova vita per la già sfortunata area industriale. “Non voglio nemmeno prefigurarmi questo scenario – aggiunge Paccagnini - ma il Comune intanto ha ritenuto di tutelarsi. Così, dopo una dozzina di solleciti spediti dal Rup comunale nell’ultimo anno alla società Motore, abbiamo deciso di affidarci ad un legale che, mercoledì, ha inviato la prima diffida ad adempiere. Se non sarà ottemperata, ricorreremo alle vie legali. Inoltre per lunedì 29 febbraio abbiamo convocato una riunione della cabina di regia, di cui fanno parte anche Uncem, Provincia e Camera di Commercio. Voglio mettere in chiaro – aggiunge Paccagnini – che il Comune non ha alcuna responsabilità. Anzi, ha fatto di tutto per spianare la strada al gestore, a cui ha fornito un progetto di massima, un capannone chiavi in mano coi soldi per ristrutturarlo e un elenco di aziende possibili partner”.