Il rebus ippodromo. Gli scenari dopo la vendita: "Molto di più di una pista"

Il passaggio del Sesana al colosso Flutter apre diverse possibilità per il futuro. Montecatini teme l’abbandono. "Generazioni legate agli anni d’oro delle corse". .

Il rebus ippodromo. Gli scenari dopo la vendita: "Molto di più di una pista"

Una corsa al Sesana (archivio)

Il cambio di proprietà dell’ippodromo Sesana suscita qualche riflessione tra gli addetti ai lavori. Nel 1995 l’impianto di Montecatini è stato definitivamente acquisito dal gruppo Snai e da allora la gestione, tra gli alti e bassi del settore, ha seguito una linea di condotta che ha permesso al Sesana di continuare ad essere uno dei punti di riferimento dell’ippica italiana. In realtà c’è molto più di una bella pista da 800 metri, parlando del Sesana si va oltre il mondo delle corse, si parla di un punto di ritrovo che lega generazioni diverse, c’è la passione condivisa, ci sono i ricordi legati agli anni d’oro di uno sport che attraversava la cittadina con un filo invisibile. Quasi tutti i montecatinesi hanno un cavallo del cuore, che sia un brocco o un campione poco importa. Il trotter allarga anche l’offerta turistica con le sue serate di corse sotto le stelle ed i suoi storici gran premi. Ecco perché l’operazione Flutter-Snaitech smuove gli animi.

Il primo a cui abbiamo chiesto un pensiero è il top driver Enrico Bellei che pur non sbilanciandosi sull’argomento si dichiara dispiaciuto soprattutto per l’interruzione dei progetti di rilancio per Milano ma anche per Montecatini che quest’anno ha finalmente riaperto i cancelli come centro di allenamento accogliendo i primi cavalli stanziali. "Difficile capire che scenario potrebbe aprirsi- prosegue Bellei- Snaitech ha cercato di investire in primis su Milano perché, insieme a Roma, dovrebbe essere l’impianto più importante d’Italia e sembrava essere sulla buona strada. Speriamo non cada tutto nell’oblio, stesso pensiero su Montecatini che merita di essere gestito da chi crede e vede del potenziale".

Gabriele Baldi, allenatore e guidatore in pensione, attuale presidente Siag e storico rappresentante dei guidatori, è forse più ottimista e spera in un cambiamento perché le ultime stagioni di corse gli sono sembrate sottotono soprattutto per quanto riguarda il numero di convegni che è sceso notevolmente. "E’ da vedere se la gestione dell’impianto rientra tra gli interessi di Flutter oppure se è soltanto un patrimonio immobiliare all’interno dell’operazione", questo il primo commento di Baldi sulla questione. Tra gli addetti ai lavori c’è anche chi spera in una cordata locale per la gestione, l’idea era già venuta fuori qualche anno fa quando l’ippodromo sembrava vicino alla chiusura. La proposta per la gestione dell’impianto sarebbe, a detta di qualche appassionato, un modo per riappropriarsi di un bene che appartiene alla cittadina.

Martina Nerli