REDAZIONE PISTOIA

Il saluto amaro di Filippini: "Sorpresa per la nuova rotta"

Il monsignore di Pescia esprime piena fiducia e amicizia verso il suo successore. La rassicurazione: "La nostra Diocesi, conta 500 anni di storia, non scomparirà".

Il saluto amaro di Filippini: "Sorpresa per la nuova rotta"

Monsignor Roberto Filippini, accogliendo la notizia dell’incarico a monsignor Fausto Tardelli, ha voluto rassicurare i ’suoi’ fedeli. "Mi rallegro per la felice scelta di monsignor Fausto Tardelli, amico caro dai tempi degli studi romani, pastore buono e di provata esperienza, intelligente e coscienzioso, che saprà certamente guidare questa Diocesi con sapienza e amore. Mi preme notare che il testo del comunicato parla di “due sedi distinte che si uniscono nella persona del vescovo“ e non si accenna alla prospettiva di unificazione o di accorpamento. La Diocesi di Pescia non scompare dunque, resta in essere e il futuro è ancora aperto". Ma si intravede nelle sue parole un pizzico di amarezza. "Non posso nascondere comunque la mia sorpresa per questa nuova forma – continua Filippini –, anzi per questa nuova rotta che viene indicata dal Santo Padre a una Chiesa che aveva da poco celebrato il Giubileo per i suoi cinquecento anni di una singolare storia, ricca di luminosi eventi ecclesiali, di opere, di strutture, di pietà, di devozione e di santità. Ho fiducia nello Spirito Santo che la guida e sono certo che questa Chiesa continuerà a produrre copiosi frutti di vita cristiana, custodendo le sue tradizioni migliori e rinnovandosi in forme di evangelizzazione creative, grazie alla fede, alla speranza e alla carità di tutti voi. Vi chiedo un impegno ecclesiale necessariamente ancor più intenso e nella comprensione affettuosa verso il vostro futuro pastore, gravato da un doppio incarico apostolico". Quale futuro ora per il monsignore? C’è la nomina ad amministratore apostolico di Pescia, con tutti i diritti e i doveri del vescovo diocesano fino all’ingresso del nuovo vescovo Fausto Tardelli. "Rimarrò quindi ancora un po’ di tempo fra di voi per svolgere il ministero pastorale, in tutto ciò che sarà necessario – annuncia –. La Chiesa pesciatina in questi anni è stata la mia famiglia e mi sono sentito sinceramente di appartenervi, fino quasi a scordarmi la mia Chiesa di origine dove tornerò fra qualche mese: ho cercato di servire il Signore Gesù e voi tutti con le energie limitate dalla mia età e i poveri carismi che avevo a disposizione, ma certamente mi sono messo in gioco con tutto il mio cuore come recita il motto del mio stemma. Continuerò quindi anche in avvenire a volervi bene e a innalzare ogni giorno la mia preghiera per voi".