Gli affitti brevi, da un lato, rappresentano un’opportunità economica per i proprietari di immobili, offrendo rendimenti spesso superiori rispetto ai contratti di locazione tradizionali. Dall’altro lato, stanno causando una riduzione drastica dell’offerta di abitazioni disponibili per gli affitti a lungo termine, facendo lievitare i prezzi e rendendo sempre più difficile per i residenti trovare una casa accessibile. Un fenomeno, questo, che sta alimentando il problema casa.
I dati che emergono dal Report annuale del Ministero degli Interni disegnano uno scenario dove il disagio abitativo non si arresta nonostante il dato della riduzione del numero di sfratti nella Provincia di Pistoia. Dall’analisi dei provvedimenti esecutivi di sfratto, richieste esecuzioni e sfratti eseguiti nel periodo gennaio- dicembre 2023 e dalla loro comparazione con quelli del 2022, si evidenziano – si legge nel report – numeri preoccupanti, che determinano una situazione “paradossale” da un lato la riduzione del numero degli sfratti nell’anno 2023 dall’altra una diminuzione di alloggi disponibili per la locazione “residenziale” a favore delle locazioni brevi volte prevalentemente all’uso turistico, che godono di una fiscalità di enorme vantaggio e nessuna limitazione ai valori dei canoni applicati.
Gli affitti brevi si diffondono, anche nella Provincia di Pistoia e fanno aumentare i costi dell’abitare. Si evidenzia – denuncia il sindacato unitario nazionale inquilini ed assegnatari – ormai che il numero di affitti brevi sia strettamente correlato all’aumento dei canoni di affitto delle case. "In un contesto Regionale dove i nuclei familiari in emergenza abitativa sono circa 220mila, le richieste di esecuzione della forza pubblica 6902 e gli sfratti eseguiti con la forza pubblica 1925.
La Provincia di Pistoia si colloca al sesto posto con 211 nuove convalide di sfratto(-7,86%), al quindo posto con 510 richieste di esecuzione(-34,45%), e sempre al quinto posto con 160 sfratti già eseguiti con forza pubblica(-40,96%). "Questi dati apparentemente positivi sono da imputarsi solo e soltanto al fatto che sono diminuiti il numero di contratti di locazione – precisa il sindacato – come conseguenza del fatto che si è ridotta l’offerta di immobili per la locazione di lungo periodo per l’effetto del proliferare degli affitti turistici.
Il Sunia di Pistoia ritiene "molto positiva l’approvazione del testo unico del turismo perché ci sarà la possibilità per i Comuni di approvare appositi regolamenti che potranno prevedere “limitazioni territoriali e temporali“ (divieto di locazioni in certe zone e fissazione di un numero massimo di giorni annui), analizzare il “rapporto superficie-ospiti“ (stabilendo il numero massimo di questi in una casa) e gli “standard qualitativi“ (accesso agli spazi, igiene e decoro, servizi come la connettività).
I Comuni avranno quindi la possibilità di stabilire un massimo di autorizzazioni per persona e limitare le autorizzazioni per certe zone, limitando il numero di alloggi destinati agli affitti brevi per ritornare ad essere fruibili per affitti residenziali.