I primi dieci anni di Leonore, insieme ai duecento della "Nona" di Beethoven. Un evento celebrato ieri sera sul palco del teatro Manzoni di Pistoia e che ha dato il via alla nuova stagione musicale con il capolavoro dei capolavori.
"L’ultima sinfonia di Beethoven – affermò Richard Wagner – è la redenzione della musica dal suo elemento peculiare nel dominio dell’arte universale. È il vangelo umano dell’arte del futuro. Di là da essa non è possibile andare, perché dopo potrà esserci soltanto l’opera d’arte perfetta del futuro: il dramma universale del quale Beethoven forgiò la chiave". L’Orchestra Leonore, che riunisce oltre cinquantacinque strumentisti italiani e stranieri di indiscusso valore, è diretta da Daniele Giorgi e dedica a Luca Iozzelli il primo decisivo traguardo di un progetto artistico unico nel suo genere e apprezzato a livello internazionale.
Al vernissage pistoiese seguono le tre tappe della tournée che toccherà la Basilica di San Pietro di Perugia, il Teatro Amintore Galli di Rimini e la Elbphilharmonie di Amburgo, rispettivamente il 24, 25 e 27 ottobre. A tutti i concerti prenderà parte il Philharmonischer Chor München diretto da Andreas Herrmann, uno dei più importanti cori tedeschi, al suo ritorno in Italia dopo 30 anni. Tra i suoi precedenti direttori figurano illustri personalità come Gustav Mahler, Herbert von Karajan, Sergiu Celibidache, Zubin Mehta, Mariss Jansons, James Levine, Christian Thielemann, Lorin Maazel e Valery Gergiev. Quattro i solisti, tutti di vasta esperienza internazionale: Nika Goric (soprano), Natalya Boeva (mezzosoprano), Matthew Swensen (tenore), Roberto Lorenzi (basso). Come introduzione ai concerti, un brano di rara esecuzione: l’Ouverture da concerto in sol maggiore di Luigi Cherubini.
"Dieci anni fa – spiega Giorgi - fa nasceva l’utopia che abbiamo intitolato a Leonore, l’eroina beethoveniana che, mossa dall’amore, lotta per la libertà. La nostra Orchestra e l’idea che la guida saranno al centro dei concerti di ottobre con la Nona Sinfonia di Beethoven. Perché la Nona? Perché incarna un’idea autentica di progresso attraverso l’arte. E questa idea è continua fonte di ispirazione per il progetto Leonore". Particolare rilievo riveste il concerto alla Elbphilharmonie di Amburgo, dove Daniele Giorgi e l’Orchestra Leonore si sono esibiti lo scorso aprile, facendo registrare il tutto esaurito, con standing ovation finale. E ci si prepara al sold-out anche in questa nuova occasione.
Chiara Caselli