
Giulia Cogoli, ideatrice e direttrice del festival con Luca Gori, presidente Fondazione Caript, e il sindaco Alessandro Tomasi
Le case e le cose e poi, ovviamente, anche le persone. Ognuno messo in relazione con l’altro perché si possa così, sul piano intanto del confronto dialogico, arrivare a un’idea sostenibile di "abitare". Va in questa direzione l’edizione numero sedici dei "Dialoghi di Pistoia", festival di antropologia contemporanea diretto da Giulia Cogoli e sostenuto sin dalla prima ora da Fondazione Caript che con orgoglio nelle parole del suo presidente Luca Gori la definisce "manifestazione di punta" della sua proposta culturale. Un numero, intanto, a inquadrare questa nuova edizione (23, 24 e 25 maggio prossimi) che si compone di ventisei appuntamenti principalmente impostati in forma di dialogo appunto, con qualche appendice che ha invece a che fare col teatro e col cinema.
Niente cambia nell’impianto consueto del festival, con i luoghi ad accogliere le conferenze che restano gli stessi – piazza Duomo, teatri Bolognini e Manzoni, più auditorium di Palazzo dei Vescovi -, con la conferenza inaugurale gratuita, affidata quest’anno al filosofo Telmo Piovani non nuovo ai "Dialoghi" che discorrerà su convivenze ed evoluzione, e coi prezzi degli eventi ancora una volta popolari (dai 3 ai 6 euro; ritoccato il solo prezzo degli spettacoli al Manzoni che passa a 10 euro). I nomi degli ospiti che si ritroveranno ad affrontare il tema "Stare al mondo. Ecologie dell’abitare e del convivere" secondo le proprie peculiarità sono decisamente appetibili, dalla giornalista Francesca Mannocchi a proposito di guerre alla grandissima voce di Chiara Saraceno, sociologa tra le più importanti in Italia cui va quest’anno il Premio Internazionale Dialoghi di Pistoia, passando per l’attore, scrittore e regista Ascanio Celestini, per l’apprezzato autore Matteo Caccia, per il noto psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini, la musicista Ginevra De Marco e il poeta Franco Arminio e l’attore e cabarettista Alessandro Bergonzoni.
Nel mezzo una serie di contributi di grande intensità proposti da professori e studiosi, ciascuno a portare la propria esperienza di ricerca com’è il caso di Andrea Staid – suo il prossimo libro della collana dei Dialoghi per Utet, dal titolo "Dare forme al mondo" in uscita nei giorni del festival – o di Emanuela Evangelista, biologa e attivista con il cuore (e la presenza fisica) nelle foreste dell’Amazzonia o ancora dell’architetto Ferdinando Fagnola, che racconterà come è possibile costruire con la sola terra, così come si fa in alcune zone d’Africa.
Non mancheranno appendici sull’abitare incentrare sul design, con Chiara Alessi, sul carcere con l’antropologa Francesca Cerbini e con lo storyteller Gabriele Del Grande a proposito di migrazioni, oltre che quelle curate dagli storici amici dei Dialoghi, gli antropologi Marco Aime e Adriano Favole. Un programma reso ancor più ricco dalla proposta parallela di intrattenimento e crescita rivolta ai bambini (4-12 anni) che si svolgerà al Polo Puccini Gatteschi grazie al supporto di Unicoop Firenze e con l’organizzazione di associazione Boemondo.
A presentare questa nuova edizione ieri a Palazzo de’ Rossi compatta la squadra di sempre, con Giulia Cogoli, Luca Gori e il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi. "’Saper stare al mondo’ – ha detto Adriano Favole a introdurre il tema – significa sì abitare, ma significa anche esser capaci di relazionarsi con tutto ciò che ci circonda, comprese le cose. ‘Tu sei dunque io sono’: ecco, sarebbe bello se cominciassimo a leggere la nostra esperienza di relazione a partire da questo assunto. I ‘Dialoghi’ sono qui anche stavolta per provare a spostare il punto di vista". Tutto il dettaglio è disponibile on line sul sito ufficiale del festival, dialoghidipistoia.it, dove sono già in vendita i tagliandi per assicurarsi il posto alle conferenze che si terranno nei tre giorni di maggio.