Pistoia, 29 dicembre 2015 - Feste senza neve su tutta la montagna pistoiese. Il mix di alte temperature e di assenza di precipitazioni sta infatti mettendo in ginocchio l’Abetone e la Doganaccia. Sono pochissime le piste che rimarranno aperte in questi giorni e, di conseguenza, è una corsa alle disdette da parte di quanti avevano pensato di trascorrere le feste sugli sci. All’Abetone c’è chi prova in qualche modo a limitare i danni e a reinventare il turismo invernale: in questi giorni, infatti, è possibile effettuare camminate (anche guidate) al posto delle tradizionali ciaspolate e si potranno noleggiare le «fat bike» (biciclette a ruota larga) invece degli sci. Niente da fare, invece, per il turismo equestre che in questa zona non è diffuso particolarmente nemmeno d’estate.
Nei prossimi giorni all’Abetone saranno aperti probabilmente soltanto i campi scuola in paese e in Val di Luce, oltre all’Ovovia, che servirà la pista Zeno 3 e la seggiovia e pista Passo D’Annibale fino alla stazione intermedia. Aperta la seggiovia Val di Luce - Monte Gomito per collegamento con zona Ovovia e attivo servizio navetta per collegamento zona campi scuola - passo D’Annibale. Aperta anche la seggiovia della Selletta ma soltanto per il trasferimento pedoni, mentre il Pulicchio resterà chiuso.
Quel che è certo è che non ci sarà il pienone e gli operatori turistici saranno costretti a rincorrere il turismo di nicchia che ama le passeggiate e la montagna d’inverno ma senza neve. Secondo gli impiantisti le vacanze di Natale potrebbero chiudersi con un -70% di presenze rispetto al 2013, l’ultimo con la neve. Una bella mazzata, considerando che il periodo che va da Natale alla Befana incide mediamente per il 30-40% sul totale degli incassi della stagione. Proprio a questo riguardo, nei giorni scorsi Federfuni (associazione di categoria degli impiantisti) ha chiesto lo stato di calamità al Governo: un modo per cercare di limitare i danni, soprattutto se la penuria di neve dovesse continuare. Intanto sono centinaia gli stagionali che attendono di essere chiamati a lavoro conl’apertura completa del comprensorio.
Da inizio dicembre a oggi, spiegano gli addetti ai lavori, la temperatura all’Abetone non è mai scesa sotto lo zero: in alcuni giorni, addirittura, si è verificato il fenomeno dell’inversione termica e sono risultate più fredde le pianure rispetto alle vette. Per riuscire a sparare la neve, invece, c’è bisogno di una temperatura di 3-4 gradi sotto lo zero e l’unico manto bianco che è stato prodotto artificialmente è stato nella seconda decade di novembre, quando è caduta anche la poca neve di questo inizio stagione. Innevare una pista da sci, spiegano gli addetti ai lavori, costa tra ammortamento degli impianti, energia e personale dai 3 ai 400mila euro.
Un vero e proprio investimento, che rischia di essere vanificato dall’assenza degli sciatori. Anche le promozioni per invogliare le persone a sciare sono pronte. Ma sa quasi di presa in giro se manca la materia prima.