REDAZIONE PISTOIA

In aumento gli abitanti della provincia. Pistoia resta stabile, fino al 2040

Bene Montecatini che supera Monsummano, preoccupa la perdita demografica della zona montana

L’Istat ha diffuso i dati, a livello previsionale, su coloro che vivranno nel pistoiese fino al 2040 (foto d’archivio)

L’Istat ha diffuso i dati, a livello previsionale, su coloro che vivranno nel pistoiese fino al 2040 (foto d’archivio)

PISTOIA

Siamo davvero una provincia sempre più povera dal punto di vista della natalità e della popolazione? Secondo le ultime stime effettuate, a livello previsionale, dall’Istat su coloro che vivranno nel pistoiese fino al 2040, quindi un arco temporale importante e che supera i 15 anni, la risposta è no. E’ ovvio che numeri del genere vanno presi con le molle perché, appunto, di stime probabilistiche si tratta e come tali vanno trattate. E quindi si scopre che, a fronte di una popolazione attuale – ovvero secondo i dati registrati al 1° gennaio di quest’anno – in provincia attestata a quota 290.042 abitanti, si passerà ad averne duemila in più di adesso, vale a dire 292.346 unità, nel 2030. Una crescita importante nel giro dei prossimi anni e che sarà, in parte, riassorbita dalla stima che invece si protrae al 2040 con 291.427 persone. A livello di zone, invece, l’analisi è molto semplice: si parte dalle gravi difficoltà che ci sono per il ripopolamento della nostra montagna e si arriva, nonostante in mezzo ci siano tre lustri che potrebbero anche consentire di ampliare investimenti in questo ambito, ad ipotizzare addirittura mille residenti in meno nel 2040 a San Marcello Piteglio con "appena" 6.772 persone presenti sul territorio. E’ un tema decisamente preoccupante quello dell’abbandono di questi territori fragili che sembra essere un’emorragia dalla quale pare difficile porre rimedio, almeno ad oggi. Di contro, però, c’è una sorta di stabilità che riguarda Pistoia se si considera che il parametro di partenza è quello di 89.116 attuale e che, secondo le previsioni, si trasformerà in poco più di 90mila abitanti stimati alla fine del 2030 per poi ritornare a 89.700 nel 2040.

Infine, l’incremento – con un po’ di sorpresa rispetto a quello che storicamente è successo almeno nell’ultimo decennio – si registra a Montecatini Terme che, dopo essere scivolata al quarto posto per numero di abitanti alle spalle anche di Monsummano, con gli ultimi rilevamenti "veri" si è rimessa davanti (21.180 contro 20.821) ma, soprattutto, una crescita che pare portare la cittadina termale a guadagnare ben duemila residenti nei prossimi quindici anni, a discapito principalmente della stessa Monsummano (che scende definitivamente sotto i 20mila abitanti raggiungendo i 19.659 del 2040) e Pescia che rimane sostanzialmente stabile e oscilla intorno a quota 19.500 presenze. Il secondo posto, invece, è sostanzialmente stabile per quanto riguarda Quarrata che oggi può vantare 26.899 residenti e che dovrebbero crescere, fra quindici anni, a 27.954 facendo comunque un bel balzo in avanti. Rimanendo fermi alle ultime rilevazioni reali, quindi del 1° gennaio, un discorso a parte lo merita l’età e le varie fasce ad essa collegate per capire meglio anche come ci si muove in questo ambito. Ad oggi nel complesso dei 290mila residenti in provincia, la bilancia pende in favore delle donne (149.257) rispetto agli uomini (140.785).

Ebbene, in diciotto comuni su venti questa forbice viene rispettata tranne che in due, ovvero Sambuca (743 a 698) e Marliana (1696 a 1561). Anche nel 2040 il vantaggio resta indirizzato verso il mondo femminile, con una notevole differenza: ad oggi la fascia d’età maggioritaria per gli uomini è fino a 15-19 anni, nel 2040 questa supremazia sarà fino al range 40-44 anni: questo significa che stanno nascendo più maschi che femmine e che, esse stesse, hanno una prospettiva di vita più lunga rispetto all’altra "metà della mela".

Saverio Melegari