In carcere per violenza Ma appena uscito torna a perseguitarla Condanna per stalking

Lui 77enne, lei venti anni più giovane: avevano avuto una relazione quando lei lavorava come collaboratrice domestica. Poi la persecuzione: la pedinava alle fermate dei bus e minacciava gli autisti di cui era geloso.

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In carcere per violenza Ma appena uscito torna a perseguitarla Condanna per stalking

Lei era entrata nella sua casa come collaboratrice domestica. All’epoca lui, pistoiese, aveva 57 anni, lei quasi venti anni di meno. Per tre anni avevano avuto una relazione extraconiugale, poi lei aveva deciso di lasciarlo. Era il 2006, l’inizio di un incubo. Un incubo che non ha trovato una fine neanche con la sentenza di condanna per violenza sessuale e atti persecutori, nel 2010. Perché dopo essere uscito dal carcere, l’uomo è tornato a perseguitarla, finché non è arrivata una nuova condanna. La sentenza, letta dal giudice monocratico Stefano Billet, è di qualche giorno fa: un anno e 6 mesi di reclusione per il reato di stalking e il pagamento di una provvisionale di 5mila euro.

Un delirio quello dell’uomo, oggi 77enne, che lo ha trascinato evidentemente verso la sua stessa rovina. Come da copione, lui non aveva accettato la fine della loro relazione: era ancora il 2006, e aveva iniziato a tormentare la sua ex, pedinandola e minacciandola. All’epoca lei lavorava ancora nella casa dell’uomo: di quel lavoro aveva bisogno. E lì sarebbero iniziate le prime violenze: lui l’avrebbe picchiata e tirata per i capelli, costringendola ad avere rapporti con lui. In più occasioni le aveva provocato ematomi vistosi, documentati dai referti medici. Addirittura, sarebbe arrivato a chiederle di prostituirsi, questa la sua fantasia, per dividere parte del profitto. Alla fine lei aveva trovato il coraggio di denunciarlo: poco dopo il giudice per le indagini preliminari, Alessandro Buzzegoli, aveva disposto per l’uomo la misura degli arresti domiciliari. Era l’aprile del 2010. A giugno dello stesso anno, lui patteggia una condanna a 3 anni e dieci mesi di reclusione per violenza sessuale e atti persecutori. Passano due anni, lui esce dal carcere di Sollicciano e viene affidato in prova al servizio sociale, poi definitivamente libero nel 2013.

Ma non passa che qualche giorno e lui torna a cercarla. Il suo intento è di riaverla o comunque di esercitare un controllo sulla vita di lei. La pedina, nel percorso casa- lavoro. La sua ossessione è la gelosia, e si appunta sugli autisti delle linee dei bus che lei frequenta. Sale sui mezzi pubblici e minaccia anche chi è in servizio. E’ così che nel 2015 è partito un nuovo procedimento penale, conclusosi con la condanna di qualche giorno fa. La donna, pistoiese, oggi 59enne, è stata rappresentata dall’avvocato Francesca Bartaletti del foro di Pistoia. Le indagini sono state svolte dagli uomini della questura. Tante le testimonianze rese in aula anche dagli autisti delle linee Copit (all’epoca dei fatti), che hanno confermato le minacce a cui avrebbero assistito e persino quelle subite, solo per aver scambiato una parola con la donna.

M.V.