"In un’ora persi tutto. I parenti e gli amici"

Remo Mazzei, sopravvissuto al massacro nazista nel Padule di Fucecchio nel 1944, oggi presiede il Comitato Martiri del Padule. Lancia un appello alla memoria: "Non dimenticate. Mai".

"In un’ora persi tutto. I parenti e gli amici"

Remo Mazzei, sopravvissuto al massacro nazista nel Padule di Fucecchio nel 1944, oggi presiede il Comitato Martiri del Padule. Lancia un appello alla memoria: "Non dimenticate. Mai".

Remo Mazzei aveva poco più di sei anni, in quella calda mattinata del 23 agosto del 1944, quando le truppe della 26esima divisione corazzata tedesca entrarono nel Padule di Fucecchio. "Vernichten", distruggere era stato il comando impartito dal colonello Crasemann. E le truppe, guidate dal capitano Strauch, eseguirono l’ordine: 174 vittime, in gran parte donne, anziani, bambini, sfollati. Remo Mazzei si salvò per uno strano caso del destino. "La mia casa si trovava alla destra del canale Maestro. I nazisti arrivarono dall’altra lato. Uccisero tutti, però non oltrepassarono il canale. Così mi salvai". Ma di là fu morte e distruzione, Remo Mazzei perse parenti e amici. Oggi è presidente del Comitato Martiri del Padule di Fucecchio: "Forse mi hanno scelto - dice - perchè sono tra i più anziani. Ho voluto circondarmi da giovani. Io sono la memoria, loro il futuro". Remo è intervenuto Pratogrande, a Ponte Buggianese. Qui, in una manifattura tabacchi, la "Sigaria", i tedeschi misero tutti al muro. Si salvò solo una bambina: la sua altezza era inferiore a quella in cui era stata posizionata la mitragliatrice. Mazzei lancia un appello: "Non dimenticate. Mai".

Niccolò Galligani