![Sandro Maltagliati di Vellano aveva 56 anni e sarebbe andato in pensione di lì a poco Morì il 9 febbraio. 2022 travolto da un muletto Sandro Maltagliati di Vellano aveva 56 anni e sarebbe andato in pensione di lì a poco Morì il 9 febbraio. 2022 travolto da un muletto](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/YTU2ZjBjMWYtODRlNi00/0/incidente-mortale-nella-cartiera-operaio-fini-schiacciato-dal-muletto-assolti-titolare-e-addetto-sicurezza.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Sandro Maltagliati di Vellano aveva 56 anni e sarebbe andato in pensione di lì a poco Morì il 9 febbraio. 2022 travolto da un muletto
Tutti assolti "per non aver commesso il fatto". Si è concluso così, ieri pomeriggio, il processo scaturito dalle indagini sulla morte di Sandro Maltagliati, l’operaio di 56 anni di Vellano, che il 9 febbraio del 2022 perse la vita mentre stava lavorando nella cartiera Panigada di Lanciole nel comune di Pescia. Era un lavoratore esperto Sandro Maltagliati, lo era tanto più che di lì a poco sarebbe andato in pensione dopo anni di lavoro. La sua morte, schiacciato da un muletto nel piazzale della cartiera Panigada lasciò tutti sconvolti. Le indagini dirette dal sostituto procuratore Chiara Contesini furono svolte dai carabinieri. Imputati, con l’accusa di omicidio colposo, Stefano Panigada, 63 anni, montecatinese, amministratore unico della cartiera, difeso dagli avvocati Fabio Celli e Federico Rosellini, e Francesco Pascucci, 78 anni, delegato dal 2013 alla sicurezza dell’azienda, difeso dagli avvocati Fausto Malucchi e Riccardo Di Bisceglie, ieri sostituito in aula dalla collega Sandra Maltinti. Giuseppe Liometti, 64 anni, pesciatino, che era alla guida del muletto che travolse Maltagliati, aveva scelto di patteggiare la pena.
Ieri la sentenza di assoluzione letta dal giudice Alessandro Buzzegoli. La famiglia di Maltagliati, intanto, è stata risarcita. Al termine della sua articolata requisitoria il pm Chiara Contesini aveva chiesto una condanna a due anni di reclusione per entrambi gli imputati, puntando l’attenzione su diversi aspetti tecnici nella ricostruzione dell’incidente e, in particolare, sul fatto che in quel piazzale avrebbero dovuto essere segnalati i percorsi riservati alle manovre dei carichi e quelli riservati ai pedoni. In secondo luogo, al carrellista fu consentita una manovra non sicura: ovvero, avrebbe dovuto eseguirla in retromarcia, dal momento che il suo carico gli impediva la vista davanti. Diversa la ricostruzione che hanno fatto in aula le difese. Secondo i legali degli imputati, invece, in quel piazzale non ci sarebbe stato un percorso riservato ai pedoni, per il semplice fatto che tutta l’area era destinata alle manovre di carico e scarico. Tanto più che Maltagliati, nel suo ruolo di coordinatore, era lì appunto per gestire queste manovre. L’incidente, in sostanza, sarebbe avvenuto esclusivamente per la negligenza dell’operatore che si trovava alla guida del muletto che travolse l’operaio.
Tutti i dipendenti, inoltre, come testimoniato in aula dallo stesso Pascucci, avevano partecipato a più riprese ai corsi di aggiornamento in materia di sicurezza. Corsi ai quali avevano partecipato sia la vittima, che chi era alla guida del muletto, Liometti. La documentazione relativa all’aggiornamento sui sistemi di sicurezza è stata prodotta dagli avvocati della difesa. "Attendiamo di leggere le motivazioni", hanno commentato gli avvocati difensori.
Martina Vacca