
Indignazione Aglianese: "Defraudata la città"
"E’ stata defraudata la città di Agliana e penalizzato non solo chi da sempre ama l’Aglianese ma l’intera comunità". Così l’ex presidente del club neroverde Gianni Doni esprime la sua amarezza per l’operazione che porta via da Agliana una società di calcio che ha appena compiuto 100 anni allo scopo di assicurare alla città di Pistoia una squadra in serie D. "Non credo che la Pistoiese avesse bisogno di prendersi il titolo di un’altra società – dice Doni – potevano ripartire da soli, non avevano bisogno di venire a prendere l’Aglianese, mi piacerebbe sapere cosa sarebbe successo se fosse accaduto il contrario. Se qualcuno voleva andar via da Agliana per qualsiasi ragione e andare a fare calcio da un’altra parte poteva lasciare le chiavi dell’Aglianese in Comune e così l’Aglianese avrebbe potuto ripartire da una categoria inferiore, come è già accaduto altre volte, ma sarebbe rimasta l’Aglianese con la sua storia e invece così è stato portato via tutto".
Analogo sconcerto, unito a grande tristezza, viene espresso da un altro ex presidente, Fabio Nesti, che si definisce "un presidente dimenticato e mai chiamato". "Quello che sta accadendo ha dell’incredibile – dice Nesti – ma purtroppo la storia della società Aglianese 1923 finisce qui e tutto fa pensare che ogni cosa fosse programmata fin dall’inizio della stagione, basti ricordare le maglie da gioco con la striscia di colore arancione fatte indossare dalla squadra fin dalle prime gare di campionato. Forse tutti ad Agliana potevamo fare di più per evitarlo ma credo fosse un processo difficile da contrastare". Nesti non è per nulla convinto della soluzione, già predisposta , di dare il nome "Aglianese" alla società "Amici Miei" che milita in prima categoria. "Tutto il rispetto per Amici Miei – dice Nesti – ma si tratta di un’altra realtà che ha la sua propria storia. Secondo me era molto meglio che l’Aglianese ripartisse da zero come una società nuova e del tutto autonoma senza innestarsi su un’altra società che ha la sua identità, rispettabilissima, ma distinta dall’Aglianese. Toccava al nostro assessore allo sport prendere l’iniziativa per una rinascita dell’Aglianese ma in modo autonomo. Si sarebbe meglio rispettata la continuità con la storia passata. E’ già successo che l’Aglianese sia risorta, è accaduto per esempio ad opera di Antonio Scatizzi e Antonio Pieri".
Il presidente di Amici Miei, Lorenzo Mazzetti, conferma che è a buon punto l’operazione di assegnare il nome "Aglianese" e i colori neroverdi al club da lui guidato. Ci sono stati incontri e accordi bene avviati e si attendono solo gli ultimi atti, quelli ufficiali, per ratificare quanto nella sostanza è stato concordato. È vero che in questo modo l’Aglianese fa un triplo salto all’indietro di categoria, ma almeno Agliana avrà la sua squadra di calcio gestita da una società e una dirigenza già rodate e motivate. "Noi abbiamo accettato di dare una mano sia ad Agliana e che a Pistoia – dice Mazzetti – per mantenere ad Agliana una squadra col nome Aglianese evitando che sparisse del tutto e per consentire a Pistoia di mantenere la squadra in serie D. La nostra è una società seria – tiene a precisare Mazzetti – che resta se stessa, con la sua attuale struttura, solo introducendo il nome Aglianese e i colori neroverdi".