MARTINA VACCA
Cronaca

Rubò medicine in ospedale, in casa anabolizzanti e altri farmaci: infermiere condannato

La sentenza: 4 anni e 8 mesi per peculato e spaccio di stupefacenti. Il tribunale antidoping: stop di quattro anni. La difesa: “Faremo appello”

La perquisizione nella casa dell'infermiere venne fatta dai carabinieri dei Nas di Firenze insieme ai militari del comando provinciale di Pistoia (foto d'archivio)

La perquisizione nella casa dell'infermiere venne fatta dai carabinieri dei Nas di Firenze insieme ai militari del comando provinciale di Pistoia (foto d'archivio)

Pistoia, 18 febbraio 2025 – La perquisizione, nella sua casa, era scattata a giugno del 2023 nell’ambito di un’indagine su un presunto traffico di anabolizzanti dall’estero. E infatti i carabinieri dei Nas di Firenze insieme ai militari del comando provinciale di Pistoia trovarono 24 fiale di medicinale a base di nandrolone, una sostanza stupefacente (tabella I del Dpr 30990), un anabolizzante. Ma scoprirono anche una piccola farmacia da banco: Tachipirina, Bentelan, Argotone, medicinali che recavano l’etichetta che ne indicava la distribuzione interna all’ospedale San Jacopo. Per questo l’infermiere, 52 anni, fu prima sospeso e poi licenziato. Ieri il giudice Patrizia Martucci lo ha condannato a 4 anni e otto mesi di reclusione per i reati di peculato (per aver sottratto i farmaci dell’ospedale) e per la detenzione ai fini di spaccio della sostanza stupefacente. Nel processo che si è celebrato in abbreviato, si è costituita come parte civile l’Asl, rappresentata dall’avvocato Lucia Coppola, ieri sostituita dall’avvocato Daniele Nicolin. Al termine della sua requisitoria, lo scorso 3 febbraio, il sostituto procuratore Leonardo De Gaudio, che ha diretto le indagini, aveva chiesto una condanna a 4 anni e 6 mesi. Il giudice ha condannato l’uomo a pagare 1.500 euro all’azienda sanitaria come risarcimento per il danno di immagine, oltre al pagamento di una multa di 30mila euro.

L’uomo, difeso dall’avvocato Saverio Sebastio, avrebbe inizialmente ammesso di aver sottratto i farmaci, per un valore di 70 euro, ma ha sempre sostenuto di aver acquistato gli anabolizzanti per uso personale, nell’ambito della sua attività sportiva. Appassionato di fitness, avrebbe usato quegli anabolizzanti solo per sé, per supportare le sue prestazioni da atleta e anche come terapia per lo stress post Covid. Anche i farmaci sarebbero stati sottratti, per una cura personale. Un’attività, quella del fitness, che ora dovrà lasciare. Infatti, è arrivata anche la condanna del Tribunale Nazionale Antidoping che ha sospeso l’atleta per quattro anni. La Procura Antidoping ne aveva chiesti 15, ipotizzando anche il reato di spaccio di anabolizzanti, che il Tribunale non ha riconosciuto come provato.

L’indagine del 2023, lo ricordiamo, era scaturita da una più vasta attività di controlli avviati in varie regioni da parte dei carabinieri dei Nas in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della Direzione Antifrode di Roma. Scopo dei controlli era quello di monitorare alcune spedizioni doganali di sostanze psicoattive o anabolizzanti, che permise di identificare l’infermiere come possibile destinatario di diversi plichi, importati dall’estero. ll 24 ottobre 2023, i carabinieri del Nas di Firenze con i militari del comando provinciale di Pistoia avevano eseguito l’ordinanza con cui, su richiesta della procura della Repubblica, il giudice delle indagini preliminari del tribunale aveva disposto la misura cautelare della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio per la durata di 6 mesi. Poi era scattato il licenziamento.

“Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza e prepareremo l’appello”, ha commentato l’avvocato Sebastio. “Quello che il mio assistito continua a respingere è l’accusa di spaccio. Noi sosteniamo che l’acquisto delle sostanze avvenne sempre per un uso personale, nell’ambito della particolare attività sportiva”.