Pistoia, 26 novembre 2024 – Si è svolta ieri mattina, davanti al giudice Patrizia Martucci, l’udienza preliminare in cui si discuteva la richiesta di rinvio a giudizio, da parte della Procura, nei confronti di un infermiere cinquantenne accusato di peculato per aver sottratto farmaci da banco all’ospedale San Jacopo e di detenzione di fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo (A.S. 52 anni), difeso dall’avvocato Saverio Sebastio del foro di Pistoia, ha chiesto di poter essere processato con la formula alternativa del rito abbreviato, che consente, in caso di condanna, la riduzione di un terzo della pena prevista e consente, sempre in caso di condanna, il ricorso in appello. Il giudice ha quindi rinviato l’udienza al 20 gennaio 2025 per la discussione. La vicenda è nota.
Nel suo appartamento i carabinieri avevano trovato Tachipirina, Bentelan, Argotone. Farmaci da banco, ma con l’etichetta che ne indicava la distribuzione interna all’ospedale. Gli inquirenti trovarono anche 24 fiale di medicinale a base di nandrolone, una sostanza stupefacente (tabella I del Dpr 30990), un anabolizzante che tuttavia, come precisa l’avvocato Sebastio, proveniva da altri ambienti. Il 24 ottobre del 2023 i carabinieri eseguirono una misura cautelare personale interdittiva: l’uomo fu sospeso per sei mesi dal pubblico servizio. Il provvedimento fu emesso dal giudice per le indagini preliminari Luca Gaspari su richiesta del sostituto procuratore Leonardo De Gaudio, che ha aveva diretto le indagini.
L’indagine rientrava in una più ampia attività di monitoraggio di alcune spedizioni doganali di sostanze psicoattive o anabolizzanti che permise di identificare l’indagato come possibile destinatario di diversi plichi importati dall’estero contenenti le sostanze anabolizzanti. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia l’uomo ammise la sottrazione dei farmaci da banco e se ne scusò. L’avvocato Sebastio precisò che gli anabolizzanti erano per uso personale perché il suo assistito era appassionato di fitness.