
Infermieri in ambulanza "Competenze giuste per poter lavorare E a Pistoia funziona"
"Gli infermieri sulle ambulanze? A Pistoia funziona così da anni e nessuno ha mai avuto problemi". Lo sottolinea il presidente dell’Ordine degli infermieri di Firenze Prato Pistoia, David Nucci, mettendo cenere sul fuoco della polemica che in questi giorni sta interessando alcune zone della Toscana dove ancora era prevista la presenza del medico sulle ambulanze.
"Nell’emergenza-urgenza non si fa diagnosi, ma spesso si tratta solo di stabilizzare il paziente – spiega Nucci – competenze che sono alla base della professione infermieristica. Quando c’è bisogno di una diagnosi, che solitamente viene effettuata al pronto soccorso, allora interviene il medico. Nella provincia di Pistoia sono anni che funziona questo sistema. Voglio ricordare – conclude Nucci – che all’estero nelle ambulanze lavorano addirittura paramedici che sono di livello inferiore all’infermiere". Sul tema delle modifiche al sistema regionale dell’emergenza-urgenza è intervenuto anche il Coordinamento degli ordini infermieri che ha chiesto alla politica di "evitare strumentalizzazioni sulla professionalità dell’intervento infermieristico".
"Non riteniamo più accettabile il clima che si sta generando in troppe zone della regione accostando la figura infermieristica ad un depauperamento dei sistemi sanitari – scrive in una nota il coordinamento –. Lo diciamo con forza, sostenuti dai profili normativi e soprattutto dalle evidenze scientifiche, che hanno più volte sottolineato l’importanza dell’intervento infermieristico, anche farmacologico, nelle condizioni cliniche caratterizzate dal migliorare le possibilità di sopravvivenza dei pazienti e che hanno dimostrato come gli esiti dei pazienti trattati da team infermieristici specializzati siano equiparabili a quelli trattati da team medici. Lo facciamo credendo da sempre in un sistema multiprofessionale integrato in grado di garantire risposte appropriate e che valorizzi lo sviluppo di tutte le figure che operano nella complessità delle reti dell’emergenza-urgenza territoriale. Riteniamo opportuna la revisione e rimodulazione dei territori e dei professionisti a bordo dei mezzi di soccorso avanzato: in particolare sarebbe cruciale avere medici, con infermieri e autisti soccorritori a bordo di automediche in partenza da punti centrali delle aree strategiche. Infine, riteniamo che sia davvero grave che in un momento storico così delicato e complesso si utilizzino questi toni che non fanno altro che aumentare una frattura sociale, rischiano di generare aumento di episodi di violenza ai danni degli operatori, minano la fiducia in un Ssn già indebolito. Come Coordinamento degli Ordini degli Infermieri della Toscana continueremo a lavorare ai tavoli istituzionali nel mandato del nostro ruolo, ma non possiamo più accettare strumentalizzazioni che non trovano fondamenti in ciò su cui si basano le scelte in Sanità, ovvero i dati scientifici".
Sono sul piede di guerra invece gli infermieri del NurSind che denuncia le criticità ai pronto soccorso toscani. "Il presidente Giani e l’assessore Bezzini conoscono bene le difficioltà dei lavoratori – spiega il coordinatore regionale Giampaolo Giannoni –. Abbiamo notato che, dopo la lettera aperta dei medici, la Regione ha deciso di correre ai ripari. Chiediamo un incontro urgente alla Regione per definire in modo organico le criticità che vediamo ogni giorno non solo nei pronto soccorso della Toscana ma in quasi tutti i reparti e i servizi. Serve un nuovo bando per assunzione di infermieri prima dell’estate".