MICHELA MONTI
Cronaca

Febbre e raffreddore, bimbi pistoiesi malati. Ma l’ambulatorio pediatrico non è stato ripristinato

Gli specialisti non sono più presenti in ospedale: resta il pronto soccorso. "Il servizio funzionava. Facevamo almeno quaranta visite in una giornata"

Influenza, molti i bambini colpiti durante le feste

Pistoia, 30 dicembre 2023 – Gennaio 2017, dopo settimane di battaglia di una famiglia pistoiese nasceva all’ospedale San Jacopo il servizio di guardia medica pediatrica, medici per bambini che a rotazione coprivano di mattina e pomeriggio i giorni di festa per patologie curabili a domicilio. Al tempo servirono una raccolta firme nei social e il supporto del nostro giornale per attivare il servizio ad oggi, è bastato il Covid per cancellarlo. Dal 2020 infatti, i pediatri del territorio non sono più presenti all’ospedale, nell’ambulatorio che era stato allestito al piano terra e, proprio come allora, in questi giorni festivi, i bambini e i loro genitori ingolfano, nei fine settimana e nei festivi, il pronto soccorso per patologie che potrebbero benissimo curare a casa.

"Il servizio è stato cancellato a marzo 2020 a causa della pandemia – spiega la pediatra Patrizia Beacci che organizzava il servizio insieme ai colleghi –. Da allora non è stato ripristinato. Al tempo riuscivamo a visitare almeno 40 bambini in una giornata e solo il 2 per cento dei pazienti veniva indirizzato al reparto di Pediatria. Un servizio che funzionava devo dire".

In pratica l’ambulatorio accettava le situazioni da codice bianco o azzurro, indirizzati dagli specialisti del pronto soccorso, mentre i bambini più gravi venivano mandati direttamente in pediatria dai medici ospedalieri. Erano presenti delle fasce orarie prestabilite. Non solo, dopo un anno, l’azienda sanitaria aveva esteso il servizio anche all’ospedale Santo Stefano di Prato e ad Empoli, presidi in cui se "la legge vale per tutti" il servizio dovrebbe essere stato comunque cancellato.

“Ricordo ancora quando, al tempo, venne una mamma in ospedale solo per sapere se il figlio aveva i pidocchi - dice Beacci - Insomma eravamo un filtro per il reparto ma davamo anche consulenze di educazione sanitaria. Spiegammo alla mamma che per questi casi sarebbe bastato andare in farmacia e prendere uno shampoo preventivo, non c’era un’urgenza". Insomma, proprio in questi periodi festivi l’assenza di servizi che supportavano l’assistenza sanitaria territoriale si fa sentire oltre alle mancate vaccinazioni antinfluenzali che, spiega la pediatra, quest’anno sono state poche.

"L’appello ai genitori è quello di vaccinare i loro figli contro questa influenza che quest’anno è particolarmente lunga e lascia molti strascichi – dice – Sono ancora in tempo perché prevediamo una nuova ondata a gennaio. Abbiamo chiamato i nostri pazienti per fare il vaccino in tutti i modi, ma pochi hanno risposto all’appello. Tra l’altro sono disponibili anche vaccinazioni con un semplice spray per chi ha timore dell’ago. Insomma è importante prevenire e se necessario poi curare".