LINDA MEONI
Cronaca

"Intelligenza naturale". Un invito alla lentezza per capire il nostro tempo

Il magazine della Vannucci Piante sarà lanciato domani a Palazzo dei Vescovi. La rivista verrà realizzata con la collaborazione della Scuola Holden di Torino . .

In foto Vannino Vannucci

In foto Vannino Vannucci

PISTOIAC’è un solo suggerimento, il più importante dal quale a cascata dipende tutto ciò che segue: leggere con cura. Perché il tempo sia anche quello elemento da sentire e ricevere e non da dominare. Insomma, perché si possa imparare a fare un po’ come fanno le piante. S’incardina qui il primo spunto per il numero zero di "Intelligenza naturale", corporate magazine realizzato da Vannucci Piante in collaborazione con la Scuola Holden di Torino che sarà ufficialmente lanciato nel corso di un evento pubblico domani 17 gennaio (ore 18) a Palazzo dei Vescovi. Un titolo già da solo evocativo di un modo di sentire, che vuole contrapporsi a quanto di artificiale e costruito riempie le nostre vite – e sempre più le riempirà -, invitandoci rivolgere gli occhi alla natura per carpire stimoli, ispirazioni, suggerimenti. La rivista non si troverà nei circuiti di diffusione tradizionale ma, in quanto ‘strumento corporate’, sarà destinato gratuitamente a clienti e amici.

Punto di vista privilegiato, non tanto l’informazione in sé quanto la narrazione: ogni numero infatti conterrà non degli articoli ma vere e proprie storie il cui concept e la cui scrittura sono stati realizzati da Raffaele Riba e Romina Ranieri della Scuola Holden. "Già dallo scorso anno – spiega l’ideatore e direttore artistico della rivista Andrea Massaini – pensavamo all’uscita di un magazine corporate. ‘Intelligenza naturale’ è frutto di un accordo pluriennale con Scuola Holden che ci permetterà di uscire due volte all’anno con numeri che ogni volta faranno storia a sé. Per questo esordio abbiamo pensato di soffermarci su quattro elementi, tempo, mani, respiro e città. Per ognuno di questi i nostri autori hanno scritto delle storie. Invitiamo a soffermarsi e a leggere, in controtendenza con un tempo che chiama fretta e scarsa propensione alla lettura. Era importante per noi non andare a realizzare un magazine che funzionasse da house organ, ma che parlasse d’altro a partire da ciò che più ci rappresenta: il verde e quindi la natura. Una rivista da leggere più che da sfogliare".

"Cominciamo con un invito a un percorso lento che porterà a vivere il tempo di una pianta che cresce – scrive Vannino Vannucci in apertura di numero -. La speranza è quella di un contagio tra regni: smettere di calcolare il tempo, smettere di considerare di poterlo dominare o di disperarsi per averlo perso, cominciando invece a sentirlo, ad allenare la presenza durante ogni istante di apparente silenzio, a esercitare la pazienza, l’accoglienza, il rispetto: come fanno le piante". I testi presentano relativa traduzione in inglese a cura di Flavia Di Mauro; il coordinamento redazionale è di Sara Busto, la grafica di Riccardo Bianchi, con coordinamento generale di Giulia Bua e Fabio Bucciardini in veste di magazine consultant.

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