Interrogatorio di Garanzia per Patrizio Ruscio, reo confesso del delitto di via Monteverdi

Interrogatorio di garanzia per Patrizio Ruscio, reo confesso dell'omicidio di Ottavina Maestripieri, 90enne madre dell'indagato. Risultati degli accertamenti tecnici in attesa, tra cui autopsia sulla vittima e confronto Dna.

È previsto per stamani, e probabilmente si protrarrà fino al pomeriggio inoltrato, l’interrogatorio di garanzia di Patrizio Ruscio, il ragioniere 60enne raggiunto in carcere, giovedì della scorsa settimana, dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere, spiccata dal giudice per le indagini preliminari Luca Gaspari su richiesta dei magistrati che dirigono le indagini dei carabinieri sul delitto di via Monteverdi, i sostituti procuratori Leonardo De Gaudio e Linda Gambassi. Di quell’omicidio, in cui ha trovato la morte violenta, per soffocamento, Ottavina Maestripieri, madre 90enne dell’indagato, Ruscio è reo confesso. Oggi il ragioniere avrebbe anche la facoltà di non rispondere, ma a quanto pare invece ha intenzione di sottoporsi all’interrogatorio e di chiarire inoltre alcuni punti dell’ordinanza che nel frattempo ha letto. "Potrebbe anche - ha commentato ieri il suo difensore, l’avvocato Francesco Stefani del foro di Firenze, da noi interpellato - chiarire il contesto su cui si stava barcamenando". Un contesto, come abbiamo riportato, contrassegnato dalle pressanti richieste dei creditori in una situazione di grave indebitamento che aveva trovato, proprio nell’anziana, la maggiore fonte di aiuto e di sostegno. A motivare la custodia cautelare in carcere è stato il pericolo che l’uomo "potesse uccidere ancora". A prescindere dagli esiti dell’interrogatorio di quest’oggi, e mentre le indagini proseguono, la difesa resta sostanzialmente in attesa dei risultati degli accertamenti tecnici che sono stati e sono molti, prima fra i quali l’autopsia sul corpo di Ottavina, da cui si attende il risultato della comparazione tra il materiale biologico trovato sotto l’unghia dell’indice della sua mano destra e il Dna del figlio che aveva una ferita al padiglione auricolare sinistro, una drammatica traccia, secondo gli inquirenti e comunque in linea con la confessione, della lotta di Ottavina contro il suo aggressore. E poi ci saranno gli esiti della perizia, che la Procura ha affidato a un consulente informatico, sui due cellulari e sui due Pc sequestrati a Ruscio.

l.a.