
Monossido di carbonio (foto di repertorio)
Pistoia, 13 dicembre 2019 - Mal di testa, percezione visiva sfocata, leggeri malesseri e palpitazioni associate anche a possibile nausea. Un ventaglio di sintomi tutti riconducibili a una probabile intossicazione per concentrazioni di monossido di carbonio, tra i principali pericoli domestici ai quali tutti siamo esposti nella stagione invernale. A diffondere un'informativa che spiega come riconoscere il pericolo è il dipartimento di prevenzione della Asl Toscana Centro. "Il fermo primaverile/estivo di apparecchi ed impianti di riscaldamento (caldaie, stufe, caminetti, cucine a legna ecc.) associato all’assenza di controlli di manutenzione ordinaria e straordinaria - documenta l'Azienda -, aumenta il pericolo di intossicazioni, con sicure e gravi conseguenze per l’incolumità della propria famiglia e talvolta anche per gli abitanti del condominio".
"Perchè il monossido di carbonio è pericoloso? Il monossido di carbonio si forma ogni volta che sostanze contenenti carbonio sono bruciate in carenza di ossigeno, praticamente in tutti i processi di combustione dei nostri mezzi di riscaldamento ambienti, qualsiasi sia il combustibile di alimentazione. Il monossido è un gas incolore, inodore, insapore, non irritante e altamente tossico per l’organismo, queste caratteristiche lo rendono non avvertibile dai nostri sensi, quindi estremamente pericoloso. I primi sintomi di un intossicazione per concentrazioni di monossido di carbonio sono il mal di testa, una percezione visiva sfocata, dei leggeri malesseri e palpitazioni associati anche a nausea. Può accadere che ci si abitui a questi malesseri di carattere leggero se la perdita, e quindi la concentrazione di monossido nei locali abitati è minima, imputando la causa della sintomatologia ad altri fattori derivanti dal nostro stato di salute (influenza, lievi tossinfezioni alimentari ecc), non sospettando che ciò possa essere dovuto a malfunzionamenti dei nostri apparecchi a combustione, con specifico riferimento al sistema di scarico fumi e alla corretta ventilazione /aerazione dei locali".
Per esporsi il meno possibile a rischi di intossicazioni da monossido è opportuno (oltre che obbligatorio per legge) far controllare tutti gli impianti e apparecchi a combustione da ditte abilitate nei termini e con le modalità previste dal produttore degli apparecchi, dalla ditta installatrice dell’impianto in conformità alla legislazione in materia di manutenzione degli impianti termici. Altra misura opportuna è una corretta ventilazione dei locali dove siano utilizzati gli apparecchi a combusione in modo da assicurare l’afflusso di aria necessaria alla combustione, nonché la fuoriuscita dei fumi e di eventuali miscele di gas non combuste. Deve essere garantita la tenuta delle canne fumarie e dei canali fumo (cioè il tubo che dalla caldaia/stufa si innesta alla canna fumaria o direttamente all’esterno). Da evitare l'utilizzo di bracieri di legna in casa. Nel caso non vi siano a disposizione da parte della famiglia mezzi di riscaldamento adeguati, è auspicabile l’utilizzo di piccoli riscaldatori elettrici dotati di termostato e marcatura CE e/o di stufe mobili comunque da adoperare sempre in ambienti ben aerati.