REDAZIONE PISTOIA

Iron & Logistic in assemblea . Arriva l’ufficiale giudiziario. Pignorati i macchinari

Il sindacato: "Noi continuiamo la nostra lotta ma le istituzioni non si vedono"

Il sindacato: "Noi continuiamo la nostra lotta ma le istituzioni non si vedono"

Il sindacato: "Noi continuiamo la nostra lotta ma le istituzioni non si vedono"

Pignorati alcuni macchinari nella Iron & Logistic di Montale, l’azienda dove, dal 4 novembre scorso, gli operai sono in assemblea permanente. Ieri nella fabbrica si è presentato l’ufficiale giudiziario del Tribunale di Pistoia per la pratica di pignoramento che è conseguenza dei debiti della ditta verso nove lavoratori che erano stati licenziati quando la ditta aveva sede a Prato, in via Ciulli, e il cui licenziamento è stato ritenuto illegittimo dal tribunale del lavoro di Prato. In conseguenza della sentenza del tribunale una parte degli operai è stata reintegrata in ditta nella sede di Montale con il diritto degli operai stabilito dal giudice ad avere 12 mensilità di risarcimento. I lavoratori che invece hanno rinunciato al reintegro hanno comunque diritto a 12 mensilità più altre 15 di risarcimento.

Uno degli obiettivi dell’assemblea permanente messa in atto dagli operai della ditta di Montale, rappresentati dal sindacato Sudd Cobas, era proprio quello di impedire che la proprietà portasse via dallo stabilimento i macchinari dopo averlo svuotato degli altri materiali. "L’assemblea permanente in fabbrica continua – afferma il sindacato Sudd Cobas – aspettando il pignoramento di tutti i beni aziendali e l’accesso degli ufficiali giudiziari in riferimento ai crediti degli altri lavoratori e lavoratrici, continuando a presidiare i macchinari in fabbrica". Il sindacato ha reso noto, nel luglio scorso, che un’assemblea dei soci della Iron Logistica aveva destinato 660mila euro ad "altre risorse" anziché a pagare il dovuto ai lavoratori. I crediti dei lavoratori non si limitano ai risarcimenti dovuti per effetto della sentenza del tribunale del lavoro, ma includono anche assegni familiari non pagati per un totale di 40mila euro e stipendi non pagati da alcuni mesi.

"E’ passato il dieci del mese – fa notare il sindacato – e lavoratori e lavoratrici sono senza stipendio". Il Sudd Cobas nei giorni scorsi aveva fatto appello alle che istituzioni affinché si schierassero al fianco dei lavoratori in presidio permanente a difesa dei propri diritti, ma tale appello finora non è stato ascoltato. "Dove sono le istituzioni? – si chiede Sudd Cobas –. In otto giorni di presidio alla fabbrica qui non si è visto nessuno. Intendono fare qualcosa a tutela dei diritti fondamentale dei lavoratori che qui stanno venendo offesi? Oppure intendono “lasciare correre“ un ennesima vicenda di vero e proprio banditismo imprenditoriale fatta sulle pelle di cui lavora?".

Giacomo Bini