REDAZIONE PISTOIA

“Jellybean” e i derby. Che show con Douglas contro la Montecatini di Niccolai e Boni

Quelle sfide indimenticabili del 1987 giocate a Firenze e Lucca. Joe faceva la differenza in attacco, Leon non aveva rivali sotto canestro

Joe Bryant

Joe Bryant

Pistoia, 17 luglio 2024 – Lo show a stelle e strisce contro i ’ragazzini terribili cresciuti all’ombra delle Terme. Per i primi due anni il Derby Pistoia-Montecatini è stato anche e soprattutto questo. Da una parte Joe Bryant e Leon Douglas, in maglia rossoblù Mario Boni e Andrea Niccolai. I ’cugini’ sono divisi su tutto, anche nella filosofia che i dirigenti seguono dopo la storica promozione in A2.

All’epoca si potevano ingaggiare soltanto due stranieri. A Montecatini si cercano due stranieri che si mettano al servizio della squadra che ha già due punte come Mario Boni e Andrea Niccolai. La scelta cade su Rod Griffin, ormai un veterano dei nostri campionati e e uno slavo (all’epoca la Jugoslavia è ancora unita), Andre Knego. A Pistoia invece il due Becciani e Piperno cerca qualità, punti e spettacolo. Così si conferma quasi in blocco il nucleo della squadra che si è guadagnata la serie A e si va su due top player, come si direbbe oggi. Joe Bryant e Leon Douglas.

Joe è una garanzia in fatto di canestri. Li ha sempre fatti e da tutte le posizioni. A Reggio Calabria, dove ha giocato l’ultimo campionato in una partita ne ha messi a segno addirittura 69. È un ingaggio che accende subito la fantasia dei tifosi. È il personaggio giusto per fare spettacolo e portare nuova gente al palasport, contagiati dalla febbre del basket che contagia tutta la città e anche il comprensorio. A fargli da spalla Leon, un monumento di 208 centimetri e oltre un quintale di muscoli. Un giocatore che nella maggior parte delle partite chiudeva sempre in doppia-doppia, sia nel punteggio che nei rimbalzi.

La prima grande sfida si gioca l’8 novembre 1987 al palasport di Firenze, casa della Maltinti Pistoia, in attesa della costruzione dell’impianto di via Fermi. Bryant non si smentisce e segna in qualunque modo. Alla fine di una partita altamente spettacolare realizzerà ben 45 punti. Ma che non bastano alla squadra pistoiese. Vincerà infatti Montecatini per 111 a 100. Per i rossoblù però oltre ai due gemelli del canestro c’è anche un super Rod Griffin con ben 36 punti. Al ritorno, al PalaTagliate di Lucca, dove Montecatini giocava le partite casalinghe, il 21 febbraio 1988, c’è però la rivincita biancorossa con la vittoria della Maltinti per 76 a 71 con la metà dei punti segnati da Joe Bryant.

L’anno successivo Pistoia si ripete a Lucca vincendo per 65 a 62 e Joe metterà a referto 28 punti. Quello del ritorno sarà uno dei derby che è rimasto nella storia di questa sfida. Montecatini sta vincendo con diverse lunghezze di vantaggio. Ad un certo punto in un contropiede la palla arriva a Otis Howard che tutto solo sbaglia clamorosamente la schiacciata. E da quel momento la partita cambia. I giocatori della Kleenex si trasformano e ribaltano la situazione. I termali hanno comunque l’occasione di giocare l’ultima palla che potrebbe essere decisiva, ma il tiro da tre del possibile sorpasso rimbalza sul ferro. Finisce così 84-82 con Joe Bryant osannato dalla folla.

Niccolò Galligani