
Il pistoiese Gianmarco 'Jimmy' Canonaco in Cambogia
Pistoia, 20 gennaio 2020 - 'Casa' oggi è non solo Pistoia, la città in cui vive da sempre, ma anche Kampong Cham, “un puntino minuscolo nella mappa del mondo”, dove opera dal 2016 la onlus Viva la vida (www.vivalavidafamily.com) e dove oggi è rimasto un pezzo del suo cuore. È qui che vive la famiglia acquisita di Gianmarco “Jimmy” Canonaco, classe ‘87, speaker per la Pistoiese al Melani, che nei primi giorni del dicembre scorso ha preso un aereo, destinazione Cambogia proprio per sostenere l’attività dell’associazione fondata dal giramondo Nicola Regina, che qui spende il suo tempo e la sua vita al servizio degli altri. Bambini, principalmente, cui offrire un’opportunità per strapparli il più possibile da una condizione difficile, dove l’infanzia è spesso e volentieri una fase della vita in cui si è chiamati già ad essere adulti. Per quei tanti bambini del centro culturale costruito da Viva la vida – con tanto di scuola, campo da calcio, libreria e spazi di aggregazione – il ricordo di Gianmarco, rientrato a Pistoia da qualche giorno, sta in due cose ben precise: le 17 magliette arancioni donate dalla Pistoiese e il “pozzo fratello” da cui finalmente il centro e il villaggio possono attingere acqua buona e pura, senza correre rischi per la salute.

“Ho l’abitudine da anni di partire zaino in spalla per lunghi periodi, una volta l’anno – racconta Jimmy –. Stavo quindi pianificando un viaggio in Cambogia della durata di due mesi, quando mi sono imbattuto per caso sul sito di Viva la vida. Mi è scattato qualcosa e così mi sono messo in contatto col fondatore, Nicola. Ho deciso che dovevo fare qualcosa. Il mio alla fine era solo un piccolo contributo, una piccola storia che può adesso essere utile a dar luce a questa realtà coraggiosa di Kampong Cham”. La sua permanenza al centro avrebbe dovuto durare tre settimane, ma una volta lì il biglietto di ritorno è stato posticipato per ben due volte perché “le cose da fare là non finiscono mai”. Dalle lezioni di inglese ai bimbi alle partite e agli allenamenti di calcio fino alle operazioni più manuali come il taglio dell’erba o il montaggio e smontaggio di strutture mobili. Ma al momento dell’arrivo l’impatto con una realtà così diversa da casa com’è stato? “Duro – ricorda Gianmarco -. La situazione che trovi ti spiazza: qui niente è garantito, tranne l’aria che respiri. Così è stato ad esempio per l’acqua potabile, forse l’emergenza più drammatica. Subito con Nicola e alcuni dei volontari abbiamo affrontato la questione, ho proposto di farmene carico io stesso attraverso una raccolta fondi da lanciare in Italia. In poco più di tre ore al mio appello hanno risposto sessanta donatori e la cifra richiesta per la realizzazione del pozzo è stata coperta e addirittura superata. Con i soldi in avanzo abbiamo potuto fare cose bellissime come acquistare materiale per l’orfanotrofio, coperte o cuscini, per evitare ai bimbi di dormire per terra o su tavole di legno”.

La quotidianità così intensa per un mese ha finito quindi per creare un legame forte quasi quanto quello di sangue: “Quel che siamo oggi con i volontari è niente di meno che una famiglia – commenta Gianmarco –. Viaggiare e confrontarsi con altre culture apre la mente, ma in questo caso quel che è accaduto è qualcosa di ancora più grande e profondo che mi fa sentire diverso e migliore. Ecco perché non posso fermarmi con le iniziative a sostegno di Viva la vida: sabato sera allo stadio, in occasione della partita Pistoiese-Carrarese alle 20.45, promuoverò una raccolta fondi attraverso la vendita di calendari e poi nel giro di qualche settimana conto di organizzare una cena coi donatori che hanno permesso la realizzazione del pozzo per dimostrare loro attraverso video e documenti la reale situazione del villaggio. Se le nuove iniziative frutteranno delle buone donazioni ho intenzione di tornare in Cambogia e lì realizzare una specie di rimessa che consenta di ampliare strutturalmente il centro. Le donazioni in questo momento dell’anno scarseggiano e per tenere in piedi le attività servono cifre che spesso e volentieri non si riesce a coprire per intero. Spero davvero che l’associazione si diffonda a macchia d’olio e che la volontà di sostenerla tramite donazioni o adozioni a distanza contagi i nostri concittadini. Ne hanno bisogno quei bambini, ma ne abbiamo tanto bisogno anche noi, per il nostro cuore”.
“L’entusiasmo di Gianmarco è stato straordinario – scrive la onlus Viva la vida a ringraziamento per l’impegno di Jimmy -: si è tuffato nella nostra realtà lavorando con tanta passione, rispettando tutti gli equilibri creati nel tempo e contribuendo in modo fantastico al futuro dei nostri bambini. In due settimane dalla Toscana sono stati raccolti ben 6.500 euro, abbiamo lavorato tutti intensamente e sono nati tanti importantissimi progetti: il Pozzo Fratello, tutto il materiale acquistato per l’orfanotrofio, la collaborazione con la Us Pistoiese 1921 che ha portato un grande entusiasmo. Grazie all’acquisto di una moto e di un carrello adesso tanti bambini potranno andare a scuola senza correre il rischio di essere investiti su una strada pericolosissima e inoltre adesso un ragazzo di 20 anni lavora con noi a tempo pieno come autista e addetto alla manutenzione”. Per ulteriori info: 393.7462279 (Gianmarco).