La crisi colpisce Pistoia. Produzione industriale . Calo nel terzo trimestre

Il dato più allarmante è per il comparto calzature: un crollo che sfiora il 20%. Si tratta del peggior risultato tra le province di Confindustria Toscana Nord. La frenata dell’economia nostrana sembra però essere generale: 3.7% di calo.

La crisi colpisce Pistoia. Produzione industriale . Calo nel terzo trimestre

In foto un’addetta comparto calzaturiero il settore più colpito dalla crisi con un allarmante -19,3% foto repertorio

PISTOIA

Un crollo a doppia cifra – con previsioni di andamento "prevalentemente negative" –, capace per via della sua portata di accendere un acuto campanello d’allarme. Il record negativo lo detiene il settore calzature che con il suo -19,3% dimostra una delle più forti sofferenze a livello provinciale nel terzo trimestre 2024. A dirlo è l’ultima rilevazione del Centro studi di Confindustria Toscana nord in materia di produzione industriale per la nostra provincia, la cui fotografia complessiva racconta, non a sorpresa, di una generale frenata, -3,7% tendenziale rispetto allo stesso periodo del 2023. Il dato risulta peggiore di quello medio di zona (Lucca, Pistoia e Prato) che si attesta a -2,4%, con un unico segno più relativo alla sola provincia di Lucca (+1,6%), con Prato ancora più in affanno (-8,8%). Ma la flessione del comparto moda è generale e impietosa per tutte e tre le province, in linea del resto con quanto accade su scala nazionale. Continuando nella fredda lettura dei numeri, sono altre le riduzioni registrate mentre sono due i soli comparti positivi, come illustra Daniele Matteini, presidente di Confindustria Toscana Nord.

"I due comparti positivi, metalmeccanica a +1,8%, trasformazione alimentare a +3,1%, mitigano l’effetto complessivo del contesto provinciale - commenta -. Recupera qualcosa la carta, che conserva però un leggero peggioramento (-2,4% della produzione industriale); in frenata la produzione industriale di chimica, plastica e lavorazione dei non metalliferi (-4,8% tendenziale) e del mobile (-4% tendenziale). Nel settore della moda, segno meno per produzione industriale di tessile (-5%), abbigliamento (-2,3% tendenziale) e soprattutto calzature (-19,3% tendenziale).

È in questo segmento, ma anche in altri, dove la catena di filiera è diffusa che si attestano le maggiori preoccupazione circa il rischio che la crisi finisca per assottigliare la filiera stessa, fatta di tanti fornitori, componente importante del tessuto produttivo provinciale. Invece, al netto della situazione attuale, è importante che la catena produttiva esista quando riprenderà il mercato. A questo aspetto si chiede alla politica e al sistema creditizio di prestare attenzione: un sistema industriale come quello della provincia di Pistoia, fatto di piccole e medie imprese che hanno generato altra impresa, rischia un impoverimento consolidato, se non sarà sostenuto nella congiuntura attuale".

linda meoni