PISTOIA
"La situazione che ho trovato è di grande fatica tra le lavoratrici e i lavoratori e di grande preoccupazione per il fatto che da parte del governo nazionale non ci sono risposte, né sul finanziamento del fondo sanitario nazionale, quindi sulla necessità di finanziare adeguatamente i servizi, né sulle assunzioni, né tanto meno sul rinnovo del contratto, che loro stanno aspettando e che sarebbe un loro diritto, ma che il governo nazionale sotto-finanzia". Così il segretario nazionale della Fp Cgil sanità, Michele Vannini, intervenuto a Pistoia e Prato, alle assemblee dei lavoratori della sanità, nell’ambito della campagna nazionale "Sanitari: curiamoci di noi", in vista anche dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil per il prossimo 29 novembre contro la Legge di stabilità che, secondo i due sindacati, "opera un ennesimo taglio alla sanità pubblica". "Le preoccupazioni espresse dalle lavoratrici e dai lavoratori nel dorso delle assemblee – ha aggiunto Vannini – sono prevalentemente quelle sui carichi di lavoro, che sono diventati insostenibili, perché non c’è più la possibilità alternare il lavoro alla vita privata, e anche quelle per la basse retribuzioni, per cui chiedono incrementi adeguati ala costo della vita".
Riguardo alle richieste che il sindacato rivolge al governo, Vannini ha aggiunto: "Intanto abbiamo lo sciopero generale proclamato per il prossimo 29 novembre, al quale chiediamo a tutti di aderire, proprio per dare forza alle nostre richieste, che sono quelle di andare a prendere i soldi dove ci sono, destinandoli all’incremento degli stipendi e al potenziamento del servizio sanitario nazionale, che è lo strumento che deve garantire la salute di tutti". Sulla situazione a livello locale è intervenuto Massimo Ciuti, segretario con delega alla sanità Fp Cgil Pistoia e Prato. "A soffrire sono in particolare i pronto soccorso e tutti i servizi territoriali, i servizi di degenza, dove manca il personale, mancano gli infermieri, mancano gli operatori sociosanitari, ma anche il personale tecnico sanitario di laboratorio, radiologia e prevenzione. Quindi serve un forte piano di assunzioni per integrare il personale attualmente carente".
Il sindacato denuncia anche i turni pesanti, ai quali sono sottoposti i lavoratori, una situazione che sarebbe dovuta terminare dopo il Covid, ma che invece, sempre secondo il sindacato, continua ad andare avanti. "I turni sono massacranti – ha detto ancora Ciuti -, il personale lamenta giustamente la mancanza di risorse, non c’è più la garanzia del riposo effettivo, i turni notturni vengono frequentemente cambiati, dunque il personale è veramente allo stremo". Situazione pesante anche per quanto riguarda le aggressioni subite dai sanitari.
"Purtroppo le aggressioni sono in aumento – ha detto Ciuti -, soprattutto nei pronti soccorso, ma anche in altri reparti, come in quello della salute mentale, sia territoriale che ospedaliera. Chiaramente la mancanza di personale incide anche su questo fenomeno".
Patrizio Ceccarelli