REDAZIONE PISTOIA

La difesa dei sanitari

A Pistoia crescono le aggressioni a operatori sanitari e assistenti sociali, con oltre 12.000 casi di infortunio in 5 anni. Il 75% riguarda le donne. Funzione Pubblica CGIL chiede maggiore protezione e interventi per garantire la sicurezza di chi cura e degli utenti.

Il fenomeno delle aggressioni a sanitari e assistenti sociali acquista proporzioni preoccupanti: negli ultimi 5 anni INAIL ha registrato oltre 12.000 casi di infortunio legati a violenze e minacce, il 75% riguardano le donne. In provincia di Pistoia, nel 2023, non sono diminuiti gli infortuni derivanti da aggressione, e sono aumentate le segnalazioni, 101 rispetto alle 89 del 2022. In molti casi non ci sono denunce, nel timore di non essere creduti o di ripercussioni. Lo scorso 12 marzo, Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio–sanitari, Funzione Pubblica CGIL ha organizzato il presidio ‘Prendiamoci Cura di chi ci Cura’. "Vogliamo tutelare chi cura – spiega Serena Magherini, delegata sindacale Cgil, affiancata dal collega Fabrizio Berretti – ma anche chi non cura, l’utente che entra in ospedale per essere seguito, e purtroppo non sempre avviene, perché manca il personale. Questo porta allo scaldarsi degli animi, purtroppo a volte accade l’inevitabile. Chi entra in un Pronto soccorso o in un ambulatorio vive un momento di disagio. Noi vogliamo difendere tutti, utenti e persone all’interno del sistema. E vogliamo far sì che tutti i diritti vengano rispettati". Nel 2024 il trend appare in aumento rispetto al passato. "Vorremmo riportare il posto fisso di polizia dentro l’ospedale- aggiunge Magherini –soprattutto di notte". "Proponiamo anche la tutela legale per chi subisce aggressioni – conclude Berretti –. E poi, le implementazioni degli organici".

Emanuele Cutsodontis