
La dipendenza da smartphone: fenomeno diffuso Come vivere connessi ma senza attacchi di ansia
Gli smartphone sono ormai indispensabili ma molti, ogni giorno, ne usufruiscono troppo per troppo tempo (nel disegno, tutti i passanti sono raffigurati con le teste in giù sui propri schermi). Si è venuta così a creare una vera dipendenza chiamata nomofobia, cioè l’uso eccessivo dello smartphone. Questa è conosciuta anche come "sindrome da disconnessione" ossia la paura di non avere con sé il cellulare, per cui molte persone manifestano sintomi psicofisici quali: difficoltà respiratorie, sudorazione, disorientamento, tachicardia.
La sua diffusione è tale che dei test specifici la diagnosticano e aiutano a capire le cause principali della dipendenza per poi poterla superare. Le sue conseguenze sono varie e arrivano a colpire anche le più semplici attività quotidiane. A lungo andare questo disturbo, se non curato, provoca un’ansia difficile da gestire e vivere all’interno di un mondo virtuale diventa un modo per evitare di affrontare situazioni difficili e spiacevoli. Connessi alla nomofobia ci sono molti problemi di tipo psicosociale tra cui quello caratterizzato dalla paura di essere esclusi dalle attività e dagli eventi altrui, che prende il nome di FOMO (fears of missing out) e genera un’ansia tale che poi porta all’isolamento e alla solitudine.